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Ars, centrodestra battuto in commissione sulle ex province. Data fissata per il 19 aprile

martedì 4 Febbraio 2020

Il 19 aprile si dovrebbe votare per le elezioni di secondo livello per le cosiddette ex province della Regione Siciliana. Sarebbe la prima volta dopo ben sette anni di commissariamento.

A quanto pare, però, vi era stato un tentativo di  voler posticipare queste elezioni. Il motivo era quello di trovare un voto ponderato aspettando le prossime amministrative che vedranno impegnati alcuni comuni siciliani.

Ma il Movimento 5 stelle, cambiando idea, oggi in prima commissione si è messo di traverso rispetto a questa proposta. I grillini hanno trovato l’appoggio del Pd che ha di fatto forzato la mano per andare al voto “ora e subito”, ossia il 19 di aprile.

Quindi, in primavera nei sei liberi consorzi della Sicilia e nelle tre aree metropolitane (Catania, Messina e Palermo), il presidente, la giunta e il consiglio delle province dovrebbero essere eletti. Si tratterà di elezioni di secondo livello: voteranno cioè gli amministratori dei Comuni.

Adesso la parola passa all’Ars per approvare questo emendamento. Voci di corridoio pensano che sala d’Ercole farà di tutto per stoppare il voto ad aprile e provare a posticipare la data nell’autunno prossimo.

LE PAROLE DI VINCENZO FIGUCCIA

Il deputato dell’Udc Vincenzo Figuccia interviene sulla vicenda.

Per le ex Province, che si voti ad aprile cambia davvero poco. Servirebbe comunque ripristinare l’elezione diretta. Con Crocetta si è aperto un periodo buio che riguarda non solo le ex Province oggi Liberi Consorzi ma tutti quei servizi e quelle funzioni che riguardano gli Enti di area vasta. Scuole, strade assistenza ai disabili, tutte realtà che non vengono più attenzionate e che oggi sono allo sbando”.

“Basta fare una passeggiata per le aree interne di ciascuna delle nove province per rendersi conto come ormai tutte le strade provinciali si trovano in una condizione disastrosa impedendo a cittadini, operatori del settore agroalimentare e commerciale di poter svolgere serenamente le loro attività. Ecco la mia proposta: attiviamo un confronto con Roma. La legge Delrio fu un errore e Crocetta contribuì a perfezionare quel mostro a tre teste”.

Assumiamoci le responsabilità delle nostre specificità statutarie e votiamo prima possibile con elezione diretta sia dei presidenti dei Liberi Consorzi sia dei presidenti delle tre aree metropolitane ed eleggiamo con essi anche i consigli provinciali che diventerebbero veri baluardi di partecipazione e rappresentatività“.

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