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Assessorato all’economia, relazione top secret sugli strumenti ‘derivati’

martedì 1 Ottobre 2019
assessorato economia

“Anomalie” e “informazioni poco trasparenti”: è quanto trapela sulla relazione, top secret, consegnata al governo Musumeci da una speciale commissione di esperti che per un mese ha studiato documenti e carte relativi a cinque contratti swap sottoscritti dalla Regione, tra il 2005 e il 2006, su operazioni in derivati a garanzia di mutui accessi all’epoca con la Cassa depositi e prestiti. A dare mandato alla commissione di verificare i contratti è stato proprio il governo Musumeci.

Proprio alla luce di questa relazione, l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao ha definito con i tecnici del Mef e con Cdp l’accordo per avere la copertura con l’obiettivo di aprire un negoziato con i cinque gruppi bancari con i quali la Regione ha una esposizione residua per 310 milioni di euro per estinguere gli swap anzitempo perché ritenuti anti-economici. Studiando la documentazione, la commissione ha verificato che questi contratti swap prevedevano un cap, fino al 7%, a garanzia dei tassi variabili dei mutui ben distanti da previsioni e soprattutto dai valori reali dei tassi Euribor che in quella fase non superarono il 5%.

Armao ha portato un esempio: “Uno di questi contratti derivati con una delle controparti avrebbe reso al massimo beneficio 9 milioni, invece è costato alla Regione ben 150 milioni. C’è una asimmetria paradossale – accusa l’assessore Armao – che la commissione ha evidenziato. La Cdp ci ha dato la possibilità di chiudere transattivamente, altrimenti faremo senza problema il contenzioso. Secondo la commissione ci sarebbero stati comportamenti negligenti nella costruzione dei contratti derivati “perché non rispondevano all’esigenza della Regione, non era in linea con i suoi obiettivi”.

“Abbiamo avuto difficoltà ad aprire le clausole dei derivati – ha detto Raffaele Mazzeo, uno degli esperti della commissione – e fare i conteggi. Abbiamo aperto tutti i pezzi del motore per vedere bene cosa c’è dentro“.

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