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Borghi più belli d’Italia: Castelmola da bere, da mangiare, da visitare

mercoledì 19 Dicembre 2018
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Grazie alla posizione in cui sorge, Castelmola offre una bellissima vista di Taormina, dell’Etna e della costa ionica della Sicilia, dal golfo di Naxos fino allo stretto di Messina e alle coste calabresi.

Entrato di diritto a far parte dei Borghi più belli d’Italia, rivela a chi lo visita l’impianto medievale con una serie di viuzze che si intersecano e confluiscono nella piazza di S. Antonio, costruita nel 1954, e decorata con un pavimento a mosaico con quadri e rombi in pietra bianca e lavica. Qui, su una gradinata calcarea che ne esalta la bellezza, si trova l’Arco Antico datato intorno al 900 d.C. e ispirato all’architettura dell’epoca greco-romana. Sulla medesima piazza si affaccia anche lo storico Caffè S. Giorgio, fondato nel ´700 dai monaci, un bar dove è conservato un album che raccoglie le firme dei personaggi illustri che dal 1907 sono passati per il borgo.

castelmolaIl Castello è il punto più alto del borgo, da qui si può godere di una meravigliosa veduta dei paesi limitrofi e della zona circostante. Le sue origini sono ancora oggi incerte, si ipotizza che fu costruito intorno al IX-X secolo, durante il periodo greco – bizantino, per opera di Costantino Caramalo con l’intento di difendere Taormina e la stessa Castelmola dalle invasioni arabe. Ipotesi confermata da una lapide marmorea che si trova nel Duomo di Castelmola che riporta la seguente iscrizione: “Questo castello fu costruito sotto Costantino, patrizio e stratega di Sicilia”. Durante il periodo normanno furono costruite delle mura per renderlo una tipica fortezza medievale. Della struttura originaria rimangono solo i resti delle mura e l’antica Porta di Mola, dove è inciso il simbolo del borgo, un castello a tre torri. Sempre nella zona del castello è visitabile la cappella della Madonna della Scala scavata in una grotta e che all’interno conserva un dipinto ad olio della Madonna di autore e periodo ignoti.

Nella piazza della chiesa Madre sorge il Duomo di San Nicolò di Bari, originario del XVI secolo ma ricostruito nel 1935 nell’originario stile romanico-ciambelle-di-pane-il-pane-di-casagotico. Tuttavia la chiesa conserva alcuni elementi della precedente struttura come il portale laterale, l’arcata del coro, gli altari e il pulpito in noce intarsiato, tutti datati intorno al XVIII secolo. All’interno sono da vedere le tele della Madonna in trono col Bambino tra i Ss. Rocco e Michele (seconda metà del XVI secolo), lo Sposalizio della Madonna e di S. Giuseppe (XVII secolo) e la tela che ritrae S. Michele (XVIII secolo) e  due statue lignee che raffigurano Maddalena e la Madonna del Rosario, databili intono al XVIII secolo.

Girando per il borgo, meritano una visita anche altre chiese ricche di storia. La chiesa di San Biagio, la più antica di Castelmola, è stata costruita dopo la visita di S. Pancrazio da Taormina, nel 40 d.C., per diffondere la religione cristiana. La chiesa di S. Giorgio, costruita tra il XV e il XVII secolo, con la sua facciata molto sobria con una particolare torre campanaria arricchita nei vertici angolari da 4 pinnacoli piramidali. Altro luogo di culto è la chiesa dell’Annunziata, edificata su volere di Ruggero il Normanno intorno al 1100 per ringraziare la Madonna per la vittoria sui Saraceni. Anche questa chiesa ha una facciata molto semplice su cui si distingue un notevole portale all’ingresso principale che risale al periodo tardo-romanico.

liquore-alle-mandorleOltre alle chiese sono da visitare i pozzetti romani, delle antiche cisterne risalenti al 367 a. C., la necropoli, con le caratteristiche tombe a grotticella artificiale e la Porta dei Saraceni ricordata perché fu attraversata dagli arabi quando dopo aver conquistato Mola si diressero verso Taormina.

Caratteristico del borgo e conosciuto a livello internazionale è il Bar Turrisi, dove gustare ottimi piatti circondati da organi maschili in legno, coccio o ceramica. Oltre alla storia e alla bellezza questo borgo è ricco di prodotti tipici come il vino, pane casereccio, maccheroni fatti in casa, miele, cuddure (ciambelle pasquali fatte con le uova), mandorle chiazziate, ossia zuccherate, mostarda, fichi secchi con le noci, vino, olive e capperi, sono gli altri prodotti di questa terra generosa.

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