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Caro Babbo Natale… Porta la luce Dod nei miei lettori Liberi e Nobili

venerdì 21 Dicembre 2018

Il Natale per sublimare e non per spendere risorse

Possedere beni materiali e denaro non è tutto ma non possiamo farne a meno, non solo per la sopravvivenza ma anche per il benessere psicofisico. Fare shopping e farsi un regalo è terapeutico, tranne che per chi è in crisi economica. Quanti di noi non si possono permettere né regali né viaggi né altri “lussi”, nonostante le occasioni lowcost, Black Friday, Cyber Monday, etc.? Viviamo per lavorare e lavoriamo per vivere e, spesso, risulta complicato ritagliarsi spazi per altro. È da sempre così: c’è chi può e c’è chi non può. C’è chi ha un fatturato annuo di 60 mila euro e c’è chi non naviga nelle stesse acque e deve faticare per andare avanti. È il principio alla base della selezione naturale introdotto da Darwin nel 1859: va avanti il più adatto, mentre il debole viene schiacciato e soppresso dalla povertà e dalla propria incapacità o impossibilità (per via delle poche risorse possedute, soprattutto, a livello cognitivo e interpersonale).

E quando arrivano feste come il Natale alcuni vorrebbero andare in esilio per non doversi sentire inadeguati o impotenti. Inps, versamenti, contributi, allestiscono l’albero di Natale di molti. C’è chi si sente seppellito dalle tasse e imposte da pagare e non può gioire nei periodi di festa. Avviliti q.b. devono pure sentire e vedere luci, decorazioni e persone con sacchetti in mano in giro per negozi. Assistono perplessi a tutta quella fase del mese di dicembre che odiano perché è un continuo spendere soldi.

Lo spirito del Natale può essere vissuto in maniera diversa da tutti, ognuno con le proprie possibilità. Il vantaggio nel non potere permettersi certe spese sta nel fatto che si può imparare a creare con le proprie mani qualcosa di speciale per se stessi e per gli altri. Il Natale deve servire per sublimare e non per spendere risorse.Così, per esempio, ho creato i miei “Alberi natalizi nel giardino di Dod” disegnati con carboncino e colorati con acrilici e smalti o l’operetta “Da Dafne e Apollo a Elle e Dod”, destinata a una cara amica, appena laureata. Tutto è fattibile quando la paralisi non è cerebrale e non è importante avere tutto quello che si vuole ma volere tutto quel che si ha, sono alcuni dei miei motti. Forse, non ho risparmiato perché si devono sostenere il costo della cornice e dei materiali usati (ringrazio la mia corniciaia che mi ha permesso di pagare a rate), però, ho appagato il mio desiderio di avere a casa e in studio degli alberi di Natale inconsueti (se volete potete seguirmi su Instagram).

Voglio provare a trasmettervi quello che ho compreso della vita: occorre sempre sublimare i propri dispiaceri, canalizzare in altro e nel possibile le proprie energie, rendere bello e positivo ciò che non lo sembra. Ho iniziato a creare le mie opere -in mostra il 26 Gennaio- in un momento molto difficile per via della mia crisi coniugale, economica e di problemi di salute che hanno immobilizzato le mie gambe, le mie mani, per mesi, ma non il mio cervello e il mio sorriso. Come potete vedere, nonostante tutto, ho sempre trovato il modo per scrivere e condividere con Voi, Liberi e Nobili, i miei riverberi cogitativi. Così l’inizio della fine lo ricorderò sempre come un nuovo incipit verso il mio debutto come Artista, panni diversi e complementari a quelli di Psicologa clinica e… mi sono scoperta “guerriera”.

Sono un’amante della Scienza e di ciò che è concreto ma questo non mi impedisce di amare l’arte e i suoi connotati e di scrivere a Babbo Natale e chiedergli di realizzare tutti i miei desideri. Ma chi è Babbo Natale? Ho sempre avuto la consapevolezza che lo spirito del Natale ha le sembianze che gli abbiamo dato e che, in realtà, si tratta di una visione fantasmagorica. Tuttavia, credo fermamente che dovremmo tutti trasporre su carta, quasi, come fosse un rituale, quelli che sono i nostri obiettivi.

Caro Babbo Natale, spirito che aleggi in questo periodo e che ci fa vivere una magia, una volta all’anno, potenza che regola l’Universo, Dod (divino e amato) che sei in me, ti scrivo per chiederti di illuminare il mio cammino su questa terra affinché raggiunga tutti i miei obiettivi con i giusti mezzi, modi e risorse e realizzi me stessa, in tutte le mie sfaccettature e potenziali. Aiutami a risolvere tutte le contrarietà, affrontandole da guerriera, senza abbattermi e farmi avvilire da niente e da nessuno. Aiutami a essere terapeutica sia come Psicologa sia come Scrittrice e Artista, anche dopo la vita, come Freud. Dammi una piccola spinta evolutiva perché non sia così faticoso vivere e sollevare gli altri dal loro dolore. Permettimi di trasformare in positivo sempre ciò che apparentemente non lo è (non tutto il male viene per nuocere) e fammi vincere sul male. Non lasciare che i farabutti vincano usando mezzi e strategie che non fanno che renderli ancora più meschini e rischiara la loro mente perché la luce faccia loro vedere il lato buio della loro personalità e, con una ritrovata empatia, si nascondano per la vergogna e risorgano, fortunati e salvatori (di se stessi).

Sono parole magiche da pronunciare come in un inventato rituale del successo. Provare non costa nulla, può essere divertente e va vissuto, infatti, come un gioco che spezza la serietà della quotidianità. Nessuno conosce i misteri dell’Universo e come razionale mi domando: Whynot? E se fosse possibile realizzarsi scrivendo a Babbo Natale, a se stessi, a Dod? Come un sasso lanciato in acqua o come i raggi che il sole irradia, spero che il mio pensiero produca in ognuno di voi delle increspature e delle vibrazioni positive. Proprio come la musica di un violino fa fremere un bicchiere di vetro, allo stesso modo, le mie energiche parole tendano a risvegliare emozioni similmente brillanti nelle menti inclini a riceverle (W. W. Atkinson).Sfruttate ogni occasione come e più che potete per ricaricarvi e non soccombere alle avversità!

Felice festa dalla Vostra Wonder Doc Woman e a presto su ilSicilia.it.

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