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“Da Roma una soffiata a Cascio sull’inchiesta”: i dettagli dell’operazione “Artemisia”

giovedì 21 Marzo 2019
cascio

Se indizi e sospetti fossero comprovati, potrebbe esserci un collegamento tra Roma e Castelvetrano nell’operazione “Artemisia” culminata oggi, 21 marzo, con l’arresto di 27 persone e 10 indagati. Tra questi, nomi eccellenti. Anche quello di Francesco Cascio, ex presidente dell’Ars in quota Forza Italia, finito ai domiciliari.

Le indagini dei carabinieri di Trapani, avrebbero fatto emergere un sistema di pressione e accordi per pilotare nomine, finanziamenti regionali e notizie riservate su indagini in corso, attraverso un’associazione segreta i cui componenti farebbero parte di una loggia massonica. Una sorta di “cellula” in seno ad un’organizzazione che, invece, di segreto non ha nulla. La legge italiana, infatti, non proibisce l’appartenenza alla massoneria ma solo quella ad associazioni segrete.

Dalle prime ricostruzioni, sembrerebbe che Cascio fosse stato messo a conoscenza delle indagini dei carabinieri da Giovannantonio Macchiarola. L’ex segretario dell’allora ministro dell’Interno, Angelino Alfano (Ncd), avrebbe rivelato all’esponente di Forza Italia che i militari dell’Arma stavano conducendo un’inchiesta e Cascio, nel tentativo di favorirlo, lo avrebbe detto a un altro ex deputato “azzurro” finito in manette, Giuseppe Lo Sciuto.

Quest’ultimo, secondo gli investigatori, sarebbe stato a capo, dell’organizzazione segreta che aveva messo in piedi un sistema “corruttivo” e di “pressione” per ottenere favori. Da semplici borse di studio fino alle pensioni di invalidità in assenza dei presupposti.

Cascio, era stato assolto l’anno scorso dall’accusa di concorso in corruzione che a suo tempo gli aveva fatto perdere il seggio in Parlamento. Adesso il suo nome emerge in riferimento a diversi episodi di violazione del segreto istruttorio e favoreggiamento.

Il politico palermitano, un medico in grado di raccogliere una grande mole di voti, è stato presidente dell’Assemblea regionale siciliana dal 2008 al 2012. Era stato il primo eletto a Palermo nelle liste del Pdl. Quattro volte deputato dalla Tredicesima alla Sedicesima Legislatura, ha ricoperto anche la carica di presidente della Commissione parlamentare Esame delle attività dell’Unione europea.

 

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