Condividi

Dalla speranza al sogno. La piccola grande impresa di #diventerabellissima che celebra il suo congresso

martedì 5 Dicembre 2017
musumeci

A volte, nella vita, quello che non c’è stato è il signore più coccolato che ci possa essere. Assume la forma rotonda del rimpianto, o quella austera e slanciata del sogno costante, del bello potenziale, del “sarebbe stata un’altra cosa”.

E’ il corsivo della vita. Da non confondere col corrivo, che scorre, e a volte, macina e distrugge.

A volte, quello che non c’è stato, nella vita, diventa realtà. È un’algebra poco leggibile, ma che mantiene un fascino immutato. Erano in cinque il giorno che nacque #diventerabellissima: Nello Musumeci, Raffaele Stancanelli, Gino Ioppolo, Alessandro Aricò e Ruggero Razza.

Il tempo di avvicinamento al sogno, che appariva improbabile da ricercare e protervo da inseguire c’era tutto: «Ma che perché ti sei fissato, è un’ossessione che ti distruggerà, puoi fare il sindaco di Catania quando vuoi, nessuno ti può stare dietro». Musumeci chiude gli occhi lentamente e agli altri quattro nasconde il contenuto di questa breve, ma significativa interlocuzione di giornata.

Niente passo di lato. Decide. Se deve essere sarà l’ultima volta, ma lo dovranno dire i Siciliani. Ricorda quel sindaco eletto in un paese delle Madonie, che dopo una vita passata a fare il missino (iscritto al Msi, ndr.), fu eletto in una lista civica e smentì lo stesso Gianfranco Fini che nel 1993, quando ancora doveva nascere Alleanza Nazionale, al Tg delle 20 lo aveva frettolosamente riammesso nel perimetro dei ‘camerati’ di sempre.

Già, lo stesso Fini, che incrociò in un paio di occasioni il destino di Musumeci, quando gli chiuse di fatto la prima volta la strada a Palazzo d’Orleans (2001) e quando fu lo stesso Musumeci a batterlo alle elezioni europee, prendendo più voti di lui (Fini ci rimase molto mal  nel 1999).  Cinque anni dopo,  l’europarlarlamentare catanese si fa più attento e lo lascia vincere. Con un permaloso così non si sa mai.

#Diventerabellissima, dicevamo, è il movimento che deve piacere ai Siciliani. L’operazione è trasversale e necessaria al tempo stesso. Renzi da Roma manda avanti i renziani nei territori della penisola, il berlusconismo è in crisi (ma non troppo), Salvini e Meloni sembrano il nuovo che avanza. A oltranza. Non è più tempo di aspettare, pensa a quel punto Musumeci. Non è più tempo di dare fiducia a nessuno.

Quando in pieno agosto Miccichè continua a mandare avanti la melina che non regge più, Musumeci alza l’asticella: «il tema non è se io sono candidato, ma chi fa l’accordo e viene con me».

L’anima civica è andata oltre. La riconoscibilità agli occhi dei Siciliani è un volo rapido che decolla veloce.

Il giorno che Pietro Grasso comunica che non sarà della partita nel centrosinistra, è quello in cui Musumeci comincia a diventare presidente della Regione. L’anima laica, dopo quella civica, rimane in piedi. Un partito Musumeci lo ha sempre avuto. Non gliene serve un altro. Glielo tolse davanti lo stesso Fini di prima, nel 2008, quando cancellò con un colpo di spugna An (e col plauso di quasi tutti), confluendo nel Pdl.

Tre consonanti senza nemmeno la fiamma.

Il resto è storia recente, con Falcone, Savona e Pogliese chiamati all’improvvisa fuga in avanti per togliere Miccichè dall’imbarazzo del passo indietro e lasciargli l’onore delle armi di una resa concordata sul nome di Musumeci a Palazzo d’Orleans.

Domenica 17 dicembre a Mondello, dalle 10 del mattino si celebra il primo congresso di #diventerabellissima e sarà eletto il coordinatore regionale del movimento che alle Politiche correrà nel centrodestra.

I Siciliani aspettano con la fiducia a tempo concessa dagli stanchi e dai disperati e confidano nel fatto che la speranza non diventi l’ennesima impostura da maledire, a sogni infranti, e a disillusione avvenuta. Se avverrà, se #diventerabellissima si vedrà. Quel che è certo che oggi è presentissima.

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
ilSiciliaNews24

Francesco Zavatteri: “Chi spaccia il crack vende morte ai ragazzi” CLICCA PER IL VIDEO

Seconda parte dell’intervista de ilSicilia.it a Francesco Zavatteri, padre di Giulio, giovane artista palermitano, ucciso da un’overdose di crack all’età di 19 anni il 15 settembre 2022. L’importanza delle strutture nei quartieri delle città, le proposte dal basso e le iniziative legislative sul tema della tossicodipendenza.

BarSicilia

Bar Sicilia, Di Sarcina e la rivoluzione dei porti del mare di Sicilia Orientale CLICCA PER IL VIDEO

Dal Prg del porto di Catania ai containers ad Augusta, passando per lo sviluppo di Pozzallo e l’ingresso di Siracusa nell’AP, il presidente Di Sarcina spiega obiettivi e progetti

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.