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Depuratore di Giardini Naxos: si teme un rischio igienico-sanitario in vista del G7

giovedì 20 Aprile 2017
Un momento del sopralluogo del M5S
“Il Consorzio Rete Fognante di Giardini Naxos e Taormina vanta debiti milionari? Intervenga il ministero”.
La denuncia è del Movimento 5 Stelle, che con il deputato Alessio Villarosa ha presentato un’interrogazione indirizzata al Ministero dell’Ambiente affinché si attivi sia per evitare un’emergenza igienico-sanitaria durante il prossimo G7 a Taormina utilizzando, qualora fosse possibile, parte dei fondi stanziati per l’evento, sia per accertare le cause che hanno creato questa situazione debitoria intervenendo per prendere dei provvedimenti nei confronti degli enti interessati. “Ho deciso di depositare quest’interrogazione a seguito di recenti dichiarazioni rilasciate dal presidente del Consorzio Rete Fognate, Andrea Raneri. Trovo incredibile che possa crearsi un rischio igienico-sanitario non solo in vista di un importante evento come il G7, ma anche in prossimità della stagione balneare, dovuto al blocco degli impianti per la mancanza di fondi a disposizione a seguito dei forti debiti dei comuni aderenti”.
“Il discorso dei crediti che vanta il Consorzio nei confronti dei quattro Comuni (arrivato a quota 2 milioni 800 mila euro) – spiega Andrea Raneri, presidente del Consorzio – è un fatto di cui abbiamo informato i Cinque Stelle nel corso di un loro sopralluogo, ed era un atto dovuto metterli a conoscenza dell’effettivo stato delle cose. Sarebbe opportuno un aiuto da parte del Governo. Sono state fatte tutte le riunioni del mondo per il G7 ma noi non siamo stati calcolati in nessun modo. Un servizio come il nostro andava salvaguardato e per questo avevamo chiesto di poter essere tenuti in considerazione nel contesto delle varie discussioni in atto per la programmazione del G7. I numeri rendono l’idea: quando mi sono insediato io, il mio predecessore aveva chiuso con la ditta che gestiva le manutenzioni degli impianti una transazione da 55 mila euro per 20 rate piu ulteriori 37 mila 500 euro per 12 mensilità. Per 22 mesi ci siamo onorati tutti questi costi e, per forza di cose, siamo rimasti indietro con i pagamenti ai fornitori. Non si può gestire un servizio non dando i trasferimenti al Consorzio. Al momento siamo vincolati a dover attendere i versamenti dei quattro Comuni. Se riuscissimo a costituire una Srl potremmo ovviare almeno al problema della liquidità di cassa”. 
“Serve il pagamento delle quote arretrate – evidenzia Raneri, rivolgendosi ai quattro Comuni – altrimenti bisognerà licenziare gli operai e verrà interrotta l’erogazione di energia elettrica da parte di Enel, nei cui confronti abbiamo un debito di 1 milione di euro. La ditta che attualmente si occupa dello smaltimento dei fanghi, a sua volta, ci abbandonerà, dovendole 170 mila euro e trattandosi anche in questo caso di un debito non pagato. le ditte che hanno, inoltre, collaborato alla pulitura e allo smaltimento delle condotte ci abbandoneranno e i fornitori dei prodotti necessari al ciclo di depurazione (cloro, ipoclorito di sodio, etc) non ci forniranno più”. 
 
Un momento del sopralluogo del M5S nel fiume Alcantara

Resta da dirimere anche la questione delle denunce fatte dal Movimento 5 Stelle, a seguito delle quali la Regione ha diffidato il Consorzio Rete Fognante a continuare lo scarico del refluo del depuratore di Giardini Naxos nel fiume Alcantara, e sospeso, nelle more del ripristino dello scarico sottocosta, l’autorizzazione allo scarico. Il documento di diffida e sospensione è stato inviato l’1 febbraio scorso a tutti i sindaci dei comuni interessati, oltre che al Consorzio rete fognante formato dai Comuni di Taormina, Castelmola, Giardini Naxos e Letojanni.

 
“Una situazione che ha dell’assurdo, – spiega Villarosa – infatti, nonostante i numerosi controlli e avvisi dell’Arpa, dal 2013 e al 2015, solo oggi, e solo dopo il nostro interessamento, la Regione si è accorta che il depuratore di Giardini Naxos ha scaricato ‘impropriamente’ dal 2013 ad oggi nel fiume Alcantara”.
Il deputato nazionale, nel sostenere che vi fosse una condizione di “tropo pieno” e fuoriuscita di liquami che inquinerebbero la foce del fiume, ha presentato anche un esposto alla Procura di Messina. Villarosa è stato coadiuvato in questa iniziativa anche all’Ars dai deputati Giampiero Trizzino e Valentina Zafarana. Villarosa e Trizzino hanno avuto modo di discutere il caso nel corso di un incontro presso la sede del depuratore di Giardini Naxos, e nella circostanza sono stati ascoltati i tecnici ed i gestori dell’impianto “con il chiarimento di alcune incomprensorioni”. L’on. Trizzino ha affermato di voler “proporre una risoluzione in Commissione Ambiente (ARS), da sottoporre al voto di tutte le parti politiche, al fine di provare a risolvere la difficile questione dell’impianto di Giardini Naxos, non ultima la “bizzarra” decisione, dell’Assessorato Regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, di sospendere l’autorizzazione temporanea allo scarico sotto costa (nelle della costruzione/riparazione della condotta marina) concessa “solo” quattordici anni fa”. “Appare ingiustificata ed ingiustificabile – secondo i deputati M5S – questa situazione della permanenza, per decenni, di un problema molto serio come l’assenza di una condotta sottomarina in un luogo ad altissima densità turistica, ma appare ancora più assurda la decisione di una sospensione temporanea (90 giorni) ad un’autorizzazione temporanea”
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