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“Dubbi sull’incarico a un docente di musica vicino al Pd”, i 5 Stelle chiedono chiarimenti al ministro

mercoledì 22 Novembre 2017

Cinquestelle all’attacco contro la nomina per un prestigioso incarico che sarebbe avvenuta all’istituto di cultura musicale “Vincenzo Bellini” di Caltanissetta, in favore – a dire dei grillini – di un presunto esponente del Pd. Una vicenda per la quale la parlamentare nazionale Chiara Di Benedetto, lo scorso 6 novembre ha presentato un’interrogazione alla Camera dei deputati.

“Riguarda – scrive la parlamentare nazionale – un incarico di insegnamento al maestro di chitarra G.P., che in pubblico si è presentato come pezzo grosso del Pd nazionale. Pare un capitolo tipico del’Italia affossata dai partiti: poca trasparenza nelle relative procedure, silenzi istituzionali e dichiarati rapporti di amicizia. Perciò con i colleghi Maria Marzana, Giuseppe Brescia, Francesco D’Uva, Luigi Gallo, Gianluca Vacca, Simone Valente, Claudia Mannino, Giulia Di Vita e Riccardo Nuti (questi ultimi tre, sospesi dal gruppo pentastellato, ndr), ho tra l’altro chiesto al ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli,«iniziative ispettive al fine di verificare il rispetto della normativa» di specie e le ragioni di quella che appare «una mancata trasparenza e pubblicità dei corsi tenuti dal maestro P.», chiamato per conoscenza diretta. Vogliamo anche capire«sulla base di quali criteri e attraverso quali procedure selettive sia stato conferito l’incarico» al P. dal 2012 ad oggi, visto che nella vicenda ci sono fin troppi dubbi”.

La deputata grillina spiega che “dall’anno accademico 2011-2012 P. insegna come collaboratore esterno all’istituto superiore di studi musicali “V. Bellini”, di Caltanissetta. Il docente sta nella segreteria del Pd sardo. Durante la presentazione della nuova corrente dem «Fronte democratico», svoltasi a Roma il 7 luglio 2017, ha affermato d’essere stato responsabile per il settore Musica del Pd nazionale. P. ha detto anche d’avere amministrato per molti anni la città di Cremona. Il maestro Angelo Licalsi, direttore dell’istituto musicale “V. Bellini”, gli affida con proprio decreto, il numero 12 del 2015, l’insegnamento di due materie per il biennio di specializzazione, considerata l’impossibilità, per il titolare, di coprire il ruolo e alla luce di un’attività artistica e di una professionalità del P. valutate come pregevoli. Nello stesso atto si precisa che l’incarico è dato intuitu personae, cioè direttamente e sulla base della conoscenza del docente, ma senza spiegarne le motivazioni. Oltretutto, nel decreto in questione non si fornisce prova dell’impossibilità di assegnare l’insegnamento ad altro docente interno”.

“Come se non bastasse, le materie assegnate sono definite come «moduli», al contrario di quanto dettato dal decreto 8 gennaio 2004, n. 1, che le definisce «discipline». In quanto al compenso orario, viene fissato nella cifra di 78,125 euro, con aggravio di spesa rispetto ai 50 euro previsti per ore aggiuntive ai docenti interni. Di più: nella circostanza non si richiama il possesso della specializzazione universitaria, come invece richiesto dal decreto legislativo n. 165 del 2001, il cui articolo 7 dispone, al comma 6, che le amministrazioni pubbliche possono conferire incarichi individuali, con contratto di lavoro autonomo, ad esperti di particolare e comprovata specializzazione, anche universitaria, solo dopo aver accertato l’impossibilità oggettiva di utilizzare le risorse umane disponibili al proprio interno. In ogni caso, per legge l’incarico deve essere assegnato in via temporanea, senza possibilità di rinnovo se non in casi eccezionali stabiliti dalla legge. Inoltre il ricorso ai contratti di lavoro autonomo per lo svolgimento di funzioni ordinarie è causa di responsabilità per il dirigente che ha stipulato il contratto”.

“Di norma – prosegue l’interrogazione dei 5 Stelle – per l’assegnazione di un simile incarico si deve procedere con avviso pubblico e procedura comparativa, eccetto i casi di collaborazione richiesta intuitu personae per il raggiungimento di varie finalità, tra cui la temporanea docenza relativa a specifici «moduli didattici», ovvero l’individuazione di professionalità dichiara fama. Il prioritario ricorso alle risorse interne all’amministrazione si ricava anche dall’articolo 23 del Contratto collettivo nazionale Afam del 16 febbraio 2005, oltre che dall’articolo 2, comma 2, del decreto ministeriale 8 gennaio 2004 n. 1/Afam e, infine, dagli articoli 4 e 5 del regolamento di istituto”.

L’affondo dei pentastellati prosegue: “Sul sito dell’istituto “Bellini” non abbiamo trovato traccia del curriculum del P., che invece campeggia, scritto da lui stesso, sul portale web del Comitato Nazionale Italiano Musica. Né sul sito del “Bellini” vi è traccia della verifica di insussistenza, anche potenziale, di conflitti di interesse. Ancora, lì non figurano informazioni relative alle materie insegnate dall’esponente del Pd e nemmeno alle sessioni di esami e di profitto dei suoi studenti”.

“Sul portale di La Gazzetta nissena – conclude la Di Benedetto – c’è una buona notizia riportata dalla redazione il 17 giugno 2017. Il direttore del “Bellini”, il maestro Licalsi, si compiace perché tutti «gli Istituti musicali italiani saranno statizzati, evitando così il ripetersi di fatti sgradevoli come la chiusura, qualche anno fa, dell’Istituto Musicale di Ancona». Ne parla in termini di «risultato storico», di cui dà «merito a quanti in ambito governativo e non hanno dimostrato sensibilità nell’affrontare le emergenze degli Istituti Superiori di Studi Musicali italiani, ex Pareggiati». Segue l’elenco dei ringraziamenti: «in primis» alla «ministra dell’Istruzione Università e Ricerca, senatrice Valeria Fedeli»;poi, in ordine gerarchico, «al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, senatore – si badi, di Cremona, nda – Luciano Pizzetti», all’«onorevole Flavia Nardelli Piccoli, presidente della VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati», e agli «on.li Manuela Ghizzoni e Maria Coscia che hanno presentato l’emendamento». Tutti, naturalmente del Pd. In ossequio al politicamente corretto Licalsi include, in coda, «tutti gli onorevoli» che hanno sottoscritto l’emendamento «storico». E chiosa con l’encomio al «responsabile nazionale Musica del Pd, maestro e amico G.P.». Tra incarichi non trasparenti, amicizie rimarcate e militanza di partito, questa storia va chiarita subito. Anche dalla Procura della Repubblica e dalla Corte dei conti. Non vorremmo che fosse la solita musica”.

 

La replica del Direttore dell’Istituto:

Istituto di cultura musicale Bellini, il direttore Licalsi: “Da noi tutto trasparente e legittimo”

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