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“Fatture false per oltre 20 milioni”: in manette un imprenditore del Messinese

lunedì 11 Febbraio 2019
Guardia finanza truffa frode fatture

Nell’ambito dell’Operazione “Succhi d’oro”, la guardia di finanza di Messina ha contestato un giro di fatture false per oltre 20 milioni e l’indebita percezione di un finanziamento europeo di circa 5 milioni a Salvatore Imbesi, imprenditore 58enne e consigliere comunale di Barcellona Pozzo di Gotto, che opera nel settore agrumicolo, che è stato arrestato. Sequestrati beni per 10 milioni di euro tra quote sociali, conti correnti, disponibilità finanziarie e immobiliari riconducibili a tre persone indagate e a una Società coinvolta nella frode.

I reati ipotizzati per Imbesi, che è stato anche assessore al Bilancio, sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Le indagini avrebbero permesso di scoprire “un complesso sistema di false fatturazioni, posto in essere principalmente – scrivono gli investigatori – attraverso due Società del Barcellonese, una operante nel settore agrumario e l’altra in quello edile, entrambe riconducili al medesimo rappresentante legale – finalizzato sia all’evasione delle imposte sia all’ottenimento, indebito, di un finanziamento comunitario per un importo complessivo di circa 5 milioni euro“.

Le due Società avrebbero documentato una serie di rapporti commerciali mediante l’utilizzo di fatture false e fornito una falsa rappresentazione degli investimenti riguardanti l’ampliamento e l’ammodernamento di un impianto di trasformazione agrumaria. Avrebbero inoltre simulato rapporti commerciali fittizi riguardanti la compravendita di agrumi, documentati attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture relative a operazioni inesistenti.

Le indagini finanziarie svolte sui conti correnti bancari degli indagati e delle Società coinvolte hanno consentito, tra l’altro, di accertare l’ipotesi del reato di riciclaggio in capo al figlio dell’imprenditore.

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