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Il caso dell’Autorità Portuale di Messina finisce all’Ars

venerdì 28 Luglio 2017
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Rimane in primo piano la spinosa questione della riforma dell’Autorità Portuale, con Messina che rischia di perdere la sua centralità strategica territoriale nella sgradita ottica di un accorpamento con Gioia Tauro.
L’argomento è stato affrontato nelle scorse ore a Palermo in sede di IV Commissione dell’Assemblea Regionale.
Nell’occasione l’Amministrazione comunale messinese, attraverso le parole dell’assessore alle Politiche del Mare, Sebastiano Pino, ha evidenziato la volontà e la necessità di difendere l’autonomia dell’Autorità Portuale di Messina, da altre prospettive come in primis quella dell’accorpamento con la struttura calabrese che di fatto limiterebbe le potenzialità e la forza propulsiva sia in termini economici che di sviluppo dell’infrastruttura. 
 
La sinergia tra i porti di Milazzo, Messina e Tremestieri “aveva bisogno – afferma Pino – solo di adeguati investimenti infrastrutturali, di cui l’avvio della costruzione del nuovo porto di Tremestieri rappresenta il primo tassello“.
Aggregando questo sistema portuale con i porti di Villa San Giovanni e Reggio Calabria si sarebbe creata una vera sinergia dell’area dello Stretto, in grado di competere a livello nazionale.
Differente è lo scenario che si prevede, invece, nel caso specifico se dovessero essere accorpate Messina e Gioia Tauro.
I sindaci di Messina e Reggio hanno più volte espresso l’esigenza, dai rispettivi punti di vista, di salvaguardare l’area per creare concrete possibilità di sviluppo e occupazione in tutta la zona dello Stretto.
 
Sull’Autorità Portuale di Messina è intervenuto Tonino Genovese, segretario generale della Cisl Messina: “Non c’è più possibilità o tempi per tornare indietro. Bisogna lavorare sulle risorse da garantire al territorio e bilanciare le asimmetrie di governance che ci sono oggi tra Calabria e Sicilia“.
Il segretario Cisl punta sulla necessità di dialogo con i vicini porti, affinché la partita che si sta giocando possa essere vinta sfruttando le competenze e i vantaggi strategici di ogni area portuale “considerando i nuovi scenari – prosegue Genovese – che i trasporti marittimi avranno da qui a poco tempo, vista la prossima apertura del secondo canale di Suez che porterà nel Mediterraneo un flusso importante di traffico mercantile che deve essere intercettato dalla nuova Autorità“.
 
Adesso occorre – ha concluso l’assessore Pino – che il Presidente della Regione richieda l’applicazione del mantenimento (comma 2 dell’art. 22 del Decreto 169/2016), per il periodo massimo dei 36 mesi previsti, dell’autonomia finanziaria e amministrativa di Messina e allo stesso tempo ottenere concrete garanzie sulla utilizzazione delle risorse generate dai nostri porti per degli investimenti sul territorio“. 
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