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“Il Primo Concerto”: libro per molti ma non per tutti, con sullo sfondo la voce di Battiato

martedì 18 Aprile 2017

*  Quello che vi raccontiamo oggi è un vero colpo di fortuna. Ritroviamo, emerso da chissà dove, un libro, “Il Primo Concerto (RueBallu edizioni) e iniziando a sfogliarlo ci si accorge di avere tra le mani un piccolo capolavoro dedicato ai ragazzi che, però, dovrebbe essere letto anche dagli adulti. Il protagonista è Thomas, un bimbo cresciuto con la voce familiare di Franco Battiato per colonna sonora, che, durante il viaggio che lo condurrà al suo primo concerto, grazie ai racconti della madre, scoprirà l’universo del cantautore, i suoi maestri, i suoi incontri con uomini e donne straordinari, il significato delle sue canzoni con richiami a tempi mitologici, tradizioni mistiche ed esoteriche.

La nascita a Riposto;  il trasferimento a Milano; il duo “Gli Ambulanti”, con cui si fa notare da Giorgio Gaber che gli suggerisce di cambiare il nome da Francesco in Franco; il successo arrivato con l’album Il Cinghiale Bianco (1979), che narra di un tempo lontano in cui gli uomini possedevano la conoscenza assoluta; Centro di gravità permanente (1981), che cela l’insegnamento di Georges Ivanovitch Gurdjieff secondo cui l’uomo è una legione di io litiganti paragonabile a un pianeta con i suoi satelliti; i viaggi, quello in Turchia che gli ispira “Voglio vederti danzare” (1982), con “i Derviches tourneurs che girano sulle spine dorsali” che richiamano il Satiro Danzante di Mazara del Vallo e i cui versi campeggiano su uno dei cartelli informativi del Museo a lui dedicato, ospitato nella Chiesa di san Egidio; quello in Tunisia, “I Treni di Tozeur”.

Le grandi passioni, la meditazione e la musica, silenzi che vibrano, danzano e cantano; il cinema con Perduto Amor, Musikanten e Niente è come sembra, con protagonisti  “RiCercatori” come lui, uomini curiosi, fucine di domande a cui ne seguono altre e altre ancora; la vita ritirata sulle pendici dell’Etna, il ritorno alla sua terra, l’orgoglio di rappresentarla col suo accento marcato e i suoi tratti somatici; gli amici, tanti, tra i quali il filosofo Manlio Sgalambro, scomparso nel 2014, e il compositore Giusto Pio, nel febbraio del 2017; e, infine, il palco di luci danzanti, la sua voce che attraversa il silenzio, accolta dall’entusiasmo di un coro di migliaia di voci e la scoperta in cielo di un asteroide chiamato 18556 Battiato che fa venire in mente  il B-612 de Il Piccolo Principe.

Al piccolo Thomas, prima, durante e dopo il suo Primo Concerto, si apre un mondo che lo porta altrove, in galassie lontane, cullato dalla commozione nel sentirsi dedicare dalla madre “La Cura”,  la più bella canzone mai scritta, che è un abbraccio rassicurante che tutti vorremmo donare e ricevere in salute e, soprattutto, in malattia.

“Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare. E guarirai da tutte le malattie, perché sei un essere speciale, ed io avrò cura di Te”.

Un libro bello da leggere, da toccare, sfogliare, con meravigliose illustrazioni che accompagnano le parole, col valore aggiunto di una carta naturale  “Materia” realizzata con fibre di cotone, riciclate e di pura cellulosa provenienti dalla gestione responsabile delle foreste, dai colori che differenziano i vari capitoli, un arcobaleno in cui annullarsi. Incantata da tanta bellezza, che vi consigliamo.

 

* Tratto da Blog Notes https://blognotespatti.wordpress.com/2017/04/17/il-primo-concerto/

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