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Il “sicilianista” Cateno De Luca si candida a sindaco di Messina

martedì 14 Marzo 2017
Cateno De Luca

“Da Fiumedinisi con furore”, ad un anno delle elezioni amministrative, spunta il primo candidato a sindaco per la Città di Messina: è l’ex deputato di Sicilia Vera ed attuale sindaco di Santa Teresa di Riva, Cateno De Luca, che nelle scorse ore ha annunciato la sua discesa in campo a Messina e lo ha fatto in un comizio tenuto a Fiumedinisi. De Luca ha scelto proprio la cittadina che lo aveva lanciato nell’agone politico e dove era stato sindaco per riprendere un percorso politico nato proprio nel piccolo comune collinare a maggio del 1990 ed interrotto sempre a Fiumedinisi il 27 giugno 2011 dopo l’arresto.

De Luca come si ricorderà, venne arrestato il 28 giugno 2011 (quindi posto ai domiciliari) e da quel momento gli è stato contestato di aver commesso presunte speculazioni edilizie nel periodo tra il 2003 e il 2011 quando era primo cittadino di Fiumedinisi. E da quel 28 giugno l’ex parlamentare ha iniziato a dare battaglia sul caso, sia per difendersi nelle aule di tribunale sia per parlare pubblicamente sull’accaduto protestando con veemenza (“Mi è stata applicata una misura da mafioso“, ha detto riferendosi all’arresto).

L’inchiesta in questione riguarda, nello specifico, un programma di riqualificazione urbanistica a Fiumedinisi ed in particolare la realizzazione di un albergo con centro benessere e villette. Sul processo ancora in corso, De Luca ha chiesto di recente che venga spostato al Tribunale di Reggio Calabria. Al momento, sul fronte giudiziario, sulla base di quanto deciso dalla Seconda Sezione Penale del Tribunale di Messina, è tutto rinviato al 3 luglio prossimo e si attende che sul “Caso De Luca” si pronunci la Corte di Cassazione, per valutare l’istanza di rimessione sul “Sacco di Fiumedinisi”.

Reggio Calabria o Messina, vedremo“, dice De Luca sulla querelle giudiziaria, mentre di certo Messina è già stata scelta da lui per correre a sindaco ed ambire alla poltrona attualmente occupata dal sindaco pacifista Renato Accorinti. E la sfida è partita simbolicamente nelle scorse ore da Fiumedinisi. “Perché Fiumedinisi sempre nel cuore? Perché è proprio lì che tutto ha avuto inizio, perché Fiumedinisi ha avuto la forza nel maggio del 2006 di eleggere il suo sindaco nel Parlamento Siciliano – spiega De Luca – Riparto da Fiumedinisi perché qui sono le mie radici, perché nonostante tutto e tutti ho deciso di restare qui, sempre. Adesso siamo pronti per ricominciare un percorso politico che è stato interrotto mio malgrado. Sicilia Vera è pronta per ripartire. Di fronte ad un contesto generale che offre mediocrità ci siamo chiesti perché saremmo dovuti restare in disparte a guardare? Non c’è nessuno motivo perché questo accada e non abbiamo intenzione di farlo. I prossimi mesi ci vedranno impegnati in prima linea per le elezioni amministrative di Fiumedinisi e Santa Teresa di Riva innanzitutto, e poi vogliamo affrontare le prossime elezioni Regionali. Un modo per capire anche se ci saranno le condizioni per scendere in campo da protagonisti alle amministrative del 2018 nella città di Messina. Non ho infatti intenzione di auto-candidarmi, ha spiegato De Luca, quanto piuttosto voglio capire sul campo se ci saranno i presupposti per mettere al servizio della città di Messina la mia persona ed il mio impegno politico”.

De Luca ha già fissato per il 1 aprile a Messina la sua prima conferenza programmatica di Sicilia Vera per De Luca Sindaco di Messina. “Messina eccomi, ma tu ci sei ancora? Vedremo se Messina c’è”, è uno dei primi slogan lanciati da De Luca in vista della sua lunga campagna elettorale in terra peloritana. “Amo fare il sindaco. È’ un problema? Tutto sommato ho resistito alle intemperie della vita perché ho avuto la possibilità e la determinazione di fare ciò che il mio cuore mi ha spinto a fare. Senza rimpianti e senza ripensamenti”, aggiunge l’attuale sindaco di Santa Teresa.

La Sezione giurisdizionale di Appello della Corte dei Conti ha confermato la condanna dell’attuale sindaco di Santa Teresa di Riva a risarcire 13.204 euro per le spese pazze all’Assemblea regionale.

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