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La battaglia dei vitalizi finisce in tribunale. Ars pronta a querelare Giletti e la Rai

martedì 28 Febbraio 2017
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Il parlamento siciliano dedicherà una seduta apposita per discutere della presenza del presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta alla puntata dell’Arena di domenica scorsa. Lo ha deciso all’unanimità il consiglio di presidenza dell’Ars. Toccherà alla conferenza dei capigruppo stabilire la data della seduta.

Così, mentre l’Assemblea regionale siciliana fatica persino a votare la proroga di un altro mese per l’esercizio provvisorio, l’agenda politica regionale resta  tutta concentrata sulla “battaglia dei vitalizi”, esplosa in tutta la sua virulenza nel corso della puntata dell’Arena. E resta sempre in piedi il caso dei “disabili”.

Il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone – che nel corso del dibattito parlamentare ha sostenuto che le dichiarazioni di Crocetta in tv “mettono in difficoltà le istituzioni –  aveva annunciato già nei giorni scorsi l’intenzione di procedere alle vie legali contro la Rai, per le due puntate dell’Arena di Giletti. Ora, dopo il passaggio in consiglio di presidenza,  si passa alle vie di fatto.  L’organismo parlamentare, infatti,  ha dato mandato all’avvocato Enrico Sanseverino del Foro di Palermo di valutare i profili di responsabilità delle dichiarazioni rilasciate da Massimo Giletti, conduttore della trasmissione L’Arena, durante le puntate del 19 e 26 febbraio.

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Il perimetro del mandato al legale è dettagliato: il compito è quello di “avviare le più opportune azioni giudiziarie in sede civile e penale nei confronti della Rai e dello stesso conduttore“. Una decisione, spiegano da Palazzo dei Normanni,  assunta  “per salvaguardare l’immagine e il prestigio del Parlamento siciliano“.

Si tratta di capire fino a che punto l’eco della bagarre mediatica influirà sui rapporti di forza della maggioranza che sostiene il governo regionale. Dopo il caso Miccichè, con le dimissioni dell’assessore centrista dopo l’uno- due delle Iene – il nuovo movimento di ispirazione democristiana guidato dall’ex ministro Giampiero D’Alia attende il conclave di fine marzo per stabilire la nuova rotta politica. Un percorso che però sembra già orientato a formulare l’addio al governo Crocetta. Già stamattina gli assessori centristi non hanno partecipato alla riunione della giunta regionale.

Così, mentre si procede a singhiozzo sulla materia contabile della Regione, con la legge di Stabilità ferma ai box,  l’Aula nel pomeriggio concederà l’inevitabile proroga dell’esercizio provvisorio per marzo. E dopo l’irrituale faccia a faccia con Pif, il presidente Crocetta sembra intenzionato a far pervenire a Sala d’Ercole già oggi un primo intervento a sostegno del mondo delle disabilità.  Si tratta di un emendamento al disegno di legge per la proroga dell’esercizio finanziario. Il primo passo in Commissione Sanità all’Ars è stato compiuto con la riunione di questa mattina che ha votato il via libera all’emendamento. Il testo, di poche righe, prevede lo stanziamento di altri 36 milioni da destinare al Fondo per le disabilità gravi. La norma sarà sottoposta nel pomeriggio al vaglio dell’Aula.

Altra grana da sciogliere è quella dei commissari straordinari dei  Liberi Consorzi Comunali. Ed è alto il rischio di caos amministrativo Il loro incarico è scaduto il 26 febbraio e il Governo regionale non ha ancora proceduto – almeno sino  questo momento – alla riconferma degli uscenti o alla nomina dei nuovi. L’’impasse  blocca l’attività amministrativa delle ex province che di fatto non hanno al momento alcun legale rappresentante. Diverso il discorso per le Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina retti invece dai sindaci dei comuni capoluogo, in questi tre enti invece sono scaduti i commissari dei consigli metropolitani. Come si ricorderà per le ex province si sarebbe dovuto votare e procedere all’elezione dei nuovi organi entro il 26 febbraio 2017 ma la legge n. 2 del 26 gennaio 2017 votata dall’assemblea Regionale Siciliana ha prorogato il commissariamento degli enti sino al 31 dicembre 2017.

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