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Pronta la giunta di Musumeci. Dentro anche i fedelissimi di Raffaele Lombardo

martedì 28 Novembre 2017
Musumeci, mani in alto [ANSA]
Musumeci [ANSA/ORIETTA SCARDINO]

Da un paio di giorni ormai, a dentri stretti, Miccichè andava riconoscendo ai collaboratori più fidati che il quarto asessorato (più quelli in condominio con Sgarbi e Armao) era a rischio. Il movimento degli autonomisti infatti che fa capo all’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, puntava i piedi per un posto in giunta. Robero Di Mauro o Mariella Ippolito, i nomi in ballo.

Questo uno degli ultimi tasselli da aggiungere dunque. Per il resto, Musumeci è quasi pronto.

A Gaetano Armao (Economia), Roberto Lagalla (Formazione) e Vittorio Sgarbi (Beni Culturali), dovrebbero aggiungersi quattro assessori in quota Forza Italia, dove ai nomi già noti di Marco Falcone, capogruppo azzurro all’Ars nell’ultima legislatura, e di Bernadette Grasso, si aggiungerebbe quello di Edy Bandiera, due assessori in quota Udc, Mimmo Turano e forse Costanza Castello, già dirigente di Forza Italia e candidata cinque anni fa con Grande sud, uno in quota Fratelli d’Italia, Sandro Pappalardo, uno per Diventerà Bellissima, Ruggero Razza, e uno in quota Cantiere popolare, Toto Cordaro.

Sulle deleghe la partita è pure a buon punto. A Forza Italia dovrebbero andare Agricoltura, Infrastrutture ed Enti locali (o Territorio) Turismo o Energia per Fratelli d’Italia, con Attività produttive in ballo tra centristi e autonomisti.

L’annuncio, a cose fatte e senza intoppi, arriverà dunque a breve. E comunque prima della seduta d’Aula che dovrebbe andare a eleggere Gianfranco Miccichè, che ieri sull’argomento era così intervenuto: “Io dico che se rispettiamo le regole, decidendo solo dopo che sarà costituito il Parlamento, è meglio, ma se Musumeci vuole fare prima la giunta, faccia pure, non cambia nulla”. E poi ancora: “Non è un’operazione politica. E’ un’operazione mia, di Gianfranco Miccichè che ha il piacere di fare il presidente dell’Ars. Non ho i numeri, perchè abbiamo una maggioranza risicata e siccome i 5 Stelle non dialogano mi devo cercare dei voti da qualche altra parte. Se gli chiedo cinque voti e mi chiedono i voti per i loro vicepresidenti, che devo fare? E’ chiaro che gli devo fare una promessa. Nessuno mi dà qualcosa per niente”

Un modo esplicito comunque alla fine per ribadire che nella partita per le vicepresidenze, il M5s, primo gruppo all’Ars, rischia di rimanere fuori.

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