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La lunga notte dell’Ars e alla fine la Finanziaria è approvata

venerdì 15 Febbraio 2019
ars
Foto Manlio Melluso

Approvata la Finanziaria dopo una lunghissima nottata. Il voto finale arriva dopo le sette di mattina del 15 febbraio, con 44 voti a favore e 28 contrari. Una Legge di Stabilità ‘light’ ma che alla fine è passata cercando di mettere le pezze alle emergenze che da più parti erano state sottolineate: ex Pip, consorzi di Bonifica, forestali ed Esa, in ordine sparso.

Ma oltre alla rideterminazione dei contributi per queste voci, prevista dall’emendamento agli articoli 10 e 11 del testo, sono diverse le altre norme contenute nella Legge di Stabilità, quelle che hanno ricevuto il sì dall’Ars nella seduta fiume.

Passa l’articolo 9, che prevede la proroga per il 2019 e il 2020 delle riserve per alcuni enti locali (Borgo più bello d’Italia, comuni che hanno superato il 65% di raccolta differenziata, bandiera blu, Ortigia e Ragusa Ibla) inizialmente previsto per il 2018. Approvato con molte modifiche l’articolo che prevede cambiamenti in materia di attività produttive, il 52. Tra le altre norme originariamente contenute nel testo, cade il limite di tre componenti nei consigli d’amministrazione degli enti pubblici. Resta in vita Riscossione Sicilia, il cui termine di esistenza viene fissato alla fine dell’anno. Successivamente potrebbe essere una nuova società a doversi fare carico dei dipendenti della società.

Tirano un sospiro di sollievo i precari degli enti locali in dissesto, per cui c’è il via libera al passaggio in Resais. Stralciato su richiesta del governo, invece, l’articolo che prevedeva norme sul personale del Cas, il Consorzio Autostrade Siciliane. Stessa sorte per la norma sul trattamento economico dei dipendenti degli Istituti autonomi case popolari e per quella sulla limitazione della costituzione di impianti fotovoltaici. Ok alla misura sulle nuove concessioni nel demanio marittimo, anche senza che abbiano approvato i Pudm.

Aveva fatto molto discutere, con un dibattito particolarmente acceso nei giorni precedenti, la norma  che aumentava da uno a due anni il termine ultimo per collocare in quiescenza i dipendenti regionali che avessero chiesto di andare in prepensionamento. La norma è stata approvata con la correzione che aveva proposto l’assessore Cordaro, è cioè aggiungendo le parole ‘previo consenso dell’interessato’.

In precedenza l’Aula aveva già dato l’ok all’articolo che prevede il transito del personale Asu ai Beni Culturali, a quello che permette di inserire in entrata i crediti vantati dalla Regione dalla liquidazione della Sicilcassa, alle ‘Disposizioni in materia di tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi urbani‘, all’articolo che prevede l’istituzione del fondo di rotazione per la progettazione dei Comuni e alla misura sulla rendicontazione delle iniziative culturali del 2018.

Era stato dato il via libera anche l’istituzione dell’Orchestra del Mediterraneo e all’utilizzo del personale della Regione per attività di controllo patrimonio faunistico.

Una seduta che aveva avuto diversi intoppi. Micciché si era presentato in Aula e aveva aperto e subito rinviato la seduta, affermando: “Se si riesce ad approvare la Finanziaria, la si deve approvare questa notte”. A quel punto aveva rinviato l’Aula. Stamattina finalmente la fumata bianca,

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