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LEGA SERIE B in rivolta. No alla riforma delle seconde squadre

lunedì 21 Maggio 2018

Il presidente Balata parla di “gravissimi danni economici per i club” e punta l’indice sulla possibilità della promozione in B.

Costacurta: “Riforma per colmare il gap con l’Europa”

La Lega Serie B è in rivolta e si schiera contro alla riforma delle seconde squadre così come varata dal commissario Figc Roberto Fabbricini, “con la possibilità di promozione in B dalla C” e senza consultare la Lega, e si riserva clamorose iniziative di protesta per “contrastare questo provvedimento”, dal blocco del prossimo campionato al ritardo di play off e play out del torneo di quest’anno.

 

 

Il presidente della Lega B Mauro Balata, riunito il Comitato esecutivo e sentito il Consiglio direttivo, dopo la pubblicazione del Comunicato ufficiale n. 42 del Commissario straordinario della Figc con il quale si delibera l’introduzione delle seconde squadre in Serie C e la relativa possibilità di promozione in Serie B, “contesta con forza il contenuto ed il percorso seguito dalla Federazione – è scritto in una nota della Lega di B – ‘caratterizzato da una totale assenza di confronto e condivisione, oltre che dannoso per la natura e la specificità della Serie B di valorizzazione dei giovani, territorialità dei club e competitività e regolarità del torneo. Con gravissimi danni economici per i club e di interesse per i tifosi'”.

D’accordo con le società – prosegue la nota – si è deciso di convocare al più presto un’Assemblea straordinaria al fine di adottare iniziative finalizzate a richiedere la revoca e/o modifica del provvedimento. Gli organi della Lega B sono in ogni caso mobilitati in sede permanente per adottare ogni iniziativa ritenuta utile per contrastare tale provvedimento anche relativamente ai playoff ed ai playout della corrente stagione sportiva e al blocco del campionato della prossima”.

 

 

Ovviamente di parere opposto Alessandro Costacurta, vice commissario della Figc: “È una riforma di cui il calcio italiano sentiva l’esigenza per allinearci e per provare a colmare il gap con gli altri movimenti calcistici europei – spiega Costacurta – perché consentirà a tanti giovani calciatori di maturare e far crescere la qualità dei nostri campionati e delle Nazionali azzurre, a partire dall’Under 21″.

 

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