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Mafia, a Catania le mani dei boss sui lavori per la fibra ottica: 5 arresti [LE FOTO]

mercoledì 10 Gennaio 2018

Fornire in maniera esclusiva ad alcuni imprenditori impegnati nei lavori della fibra ottica a Catania cemento di qualità scadente e a condizioni non convenienti rispetto a quelle di mercato. E’ l’accusa contestata alla cosca Santapaola-Ercolano dalla Procura distrettuale del capoluogo etneo, che ha chiesto e ottenuto dal Gip un provvedimento restrittivo in carcere per cinque indagati.

Sono Antonio Tomaselli, 51 anni, reggente della cosca, già detenuto nell’ambito dell’inchiesta Chaos, Rocco Biancoviso, di 51 anni, Giuseppe Conti Pasquarello, di 57, Angelo Di Benedetto, di 32, e Alessandro Caruso, di 31. Nell’ambito del procedimento si è proceduto anche al sequestro della Conti Calcestruzzi S.r.l.s. di Misterbianco.

Il provvedimento, eseguito da carabinieri del Ros e del comando provinciale di Catania, nasce dall’indagine denominata “Chaos”, eseguita nella notte tra il 10 e l’11 novembre del 2017. In quell’inchiesta emerse, secondo l’accusa, che Biancoviso indirizzasse verso Tomaselli, ritenuto titolare occulto della Conti Calcestruzzi, alcuni imprenditori impegnati nei lavori di posa della fibra ottica a Catania, permettendo così all’imprenditore di divenire fornitore esclusivo del cemento occorrente per l’esecuzione dell’opera. Conti Pasquarello, titolare di fatto della predetta società, avrebbe invece consentito a Tomaselli di esercitare il controllo pieno ed esclusivo sulla stessa, della quale risultava essere socio occulto.

Di Benedetto e Caruso dopo il rinvenimento di mezzi rubati agli imprenditori e dopo gli arresti eseguiti nell’ambito dell’operazione Chaos, avrebbero tentato di farsi consegnare 5.000 euro per restituirli. Il quadro indiziario sarebbe stato ulteriormente confermato dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.

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