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Non solo il Garibaldi: quelle feste private che arrivano diritte al cuore della cultura

giovedì 6 Febbraio 2020
festa di compleanno Teatro Garibaldi

Un rimpallo di responsabilità in merito alla festa di compleanno di Jennifer, organizzata al teatro Garibaldi lo scorso weekend. Tutti a giustificarsi per cercare di eludere eventuali colpe. “La torta era di carta. Nessun compleanno” afferma Ninni Arcuri, curatore della mostra vintage all’interno del teatro.

Chi si è dissociato fin da subito è stato Vincenzo Montanelli di AltroQuanto l’associazione che ha organizzato la mostra all’interno del teatro: “Sono rimasto esterrefatto. Non ne sapevo nulla e una volta appresa la notizia ho chiesto spiegazioni al curatore e immediatamente disposto l’interruzione della mostra”. Per finire, anche il team di Manifesta cerca di spostarsi dai riflettori mediatici e dall’imbarazzo per ciò che è avvenuto all’interno di uno dei teatri storici di Palermo: “Avviata la fase di liquidazione la Fondazione, dal 1° gennaio 2020, Manifesta ha interrotto qualsiasi attività indirizzando all’assessorato alle culture del Comune di Palermo tutte le richieste pervenute”, dice Roberto Albergoni della Fondazione Manifesta 12. Intanto dagli uffici comunali è partita un’indagine amministrativa per accertare le responsabilità dell’accaduto.

Un altro che si tira fuori dall’accaduto è l’assessore alle Culture Adam Darwsha che tiene a precisare a ilSicilia.it che non vuole entrare in polemica con i protagonisti coinvolti in questa faccenda e dice “Posso certificare che al momento lo spazio è affidato a Manifesta” per poi affermare: “Dobbiamo riportare il teatro alle sue origini. Questo è il mio impegno ma ci vuole tempo. Il teatro Garibaldi deve avere 12 mesi l’anno spettacoli. Nessuna mostra né altro. Sto mettendo tutte le mie forze per riuscire il prima possibile a fare ciò”. Belle parole, ma adesso si attendono i fatti.

Le parole di Roberto Alajmo

Roberto Alajmo

Entra nel merito della questione, lo scrittore e giornalista palermitano Roberto Alajmo, che circa un anno fa ha annunciato il suo addio alla poltrona da direttore artistico del Teatro Biondo e lo ha fatto proprio dal proscenio del palco, alla fine della Prima di un suo spettacolo, “Chi vive giace”. Ciò che sta succedendo a Palermo di questi tempi, nei luoghi di cultura e bellezza di Palermo, potrebbe essere l’antitesi della sua opera.

A me non scandalizza la festa in sé – spiega –ma la totale assenza di regole. Il teatro Garibaldi adibito a terra di nessuno. Il teatro andrebbe affidato a Mimmo Cuticchio o a personaggi carismatici come Emma Dante. Perchè ancora tutto questo non è stato fatto? La cultura costa ed un eventuale coinvolgimento di main sponsor utili ad una calendarizzazione di spettacoli teatrali potrebbe essere una soluzione. Se lo spazio di piazza Magione deve essere utilizzato in questo modo conviene chiuderlo. Con il rischio di eventuali vandalizzazioni come è già capitato nel corso di questi anni. Le polemiche durano per poco tempo. Poi tutto torna come prima. Bisogna decidere cosa farne del teatro Garibaldi“.

Spazi di cultura adibiti a feste esclusive

Ma come mai spazi e teatri comunali possono essere usati per compleanni e feste private? Non è la prima volta che un luogo di cultura del capoluogo siciliano è stato usato per far spegnere le candeline a personaggi della “Palermo bene”. Addirittura c’era chi voleva celebrare il capodanno 2020 al teatro Politeama. Era già tutto pronto. Con tanto di chef celebre, Natale Giunta, che avrebbe dovuto cucinare per gli ospiti. L’invito era già inoltrato tramite i social e non. “Quest’anno abbiamo voluto esagerare” citava l’invito: “Il Teatro Politeama Garibaldi aprirà solo per noi, ci faremo coccolare dalla cucina di Natale Giunta e faremo festa accompagnati dalla selezione musicale di 6 dj. Cosa aspetti? Per una festa magica in cui voi sarete i protagonisti…”. 140 euro a quanto pare il prezzo che si doveva pagare per accedere al veglione esclusivo di fine anno. Ma stando a voci di corridoio la festa non sarebbe più stata organizzata a causa di un ridotto numero di partecipanti.

Sul punto interviene lo chef Natale Giunta che precisa: “Con il Politeama avevamo un contratto di concessione d’uso per due giorni, compreso scarico, vendita e smontaggio, per un costo di 12 mila euro più iva che sarebbero entrati nelle casse pubbliche. Non ho fatto più il Capodanno lì, – esplicita – volutamente, perché due giorni prima dell’evento ci hanno convocato per dirci che a mezzanotte avrebbero spento la musica e che potevamo fare solo la cena. In una giornata in cui tutto il mondo festeggia fino a tardi non volevamo rovinare il Capodanno ai nostri ospiti. E poi, mancavano i requisiti necessari per procedere e ci mettevano tantissimi ostacoli. L’evento è stato regolarmente svolto a Villa Bordonaro con un numero di partecipanti persino maggiore di quello che il teatro Politeama avrebbe potuto accogliere“.

Orto Botanico: Happy Birthday Alessandro

Ma i party esclusivi tra selfie e piste da ballo arrivano anche all’Università di Palermo. Ed esattamente all’Orto botanico. Non è una novità che l’Orto botanico da qualche hanno abbia messo a disposizione alcuni spazi per eventi, lauree, matrimoni etc. Persino la figlia del direttore Rosario Schicchi ha tenuto il suo matrimonio nello splendido polmone verde del capoluogo siciliano: “Il direttore ha pagato 1800 euro” tiene a precisare il manager del sistema museale Paolo Inglese. Ma una festa più delle altre ha creato alcuni mal di pancia all’interno dell’Orto botanico. Stiamo parlando della festa di Alessandro, volto noto della movida palermitana che il 15 marzo 2019 ha festeggiato i suoi 40 anni all’interno di una delle serre dell’Orto in via Lincoln.

Festa Alessandro: Orto Botanico

Non so che festa ci sia stata. Quella serra non è più adibita per eventi. Tempo fa era libera. In questo momento non è più possibile. Non facciamo più feste all’interno della serra. C’è un regolamento dell’ Ateneo approvato per la selezione delle manifestazioni che possono essere fatte”, afferma a ilSicilia.it il direttore dell’Orto Botanico Rosario Schicchi. “Chiamate Paolo Inglese, lui ne saprà di più”.

E proprio il manager Inglese racconta: “Nel rispetto e nel decoro dell’Ateneo e di tutti gli aspetti possibili: religioso, politico, morale, etico che esistono nella piena tutela di questi aspetti non vedo il motivo per cui non si possano fare feste ed eventi privati. Evitiamo di fare feste di diciottenni che più o meno sono un casino. Ma una festa di 40 anni è una festa banale. Siamo felici di dare l’Orto botanico per eventi che ci consentono di pagare operai agricoli e spese varie. Ci vuole estremo buon senso oltre le regole. Se l’orto botanico mantiene la sua naturale natura scientifica, mantiene intatte le sue collezioni, perché non organizzare eventi privati? L’importante è non ledere la dimensione scientifica e culturale dell’Orto”.

 

 

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