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Palermo, arrestato all’alba il capomafia di San Lorenzo [LE FOTO]

domenica 21 Gennaio 2018
foto d'archivio

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo hanno fermato cinque indagati su ordine dalla Procura Distrettuale Antimafia per associazione mafiosa, estorsione consumata e tentata, incendio, tutti commessi con l’aggravante mafiosa.

Le indagini hanno consentito di dimostrare la reggenza della famiglia mafiosa di San Lorenzo da parte di Giuseppe Biondino, 40 anni, figlio dell’ergastolo mafioso Salvatore. Arrestati Salvatore Ariolo e il tunisino Ahmed Glaoui, quali appartenenti rispettivamente alle famiglie mafiose di San Lorenzo e Partanna Mondello.

L’attività svolta dai carabinieri è la prosecuzione dell’operazione “Talea” dello scorso dicembre 2017 condotta nei confronti degli affiliati ai mandamenti mafiosi di San Lorenzo.

Gli investigatori hanno ricostruito un’estorsione consumata e due tentate, nei confronti di imprenditori e commercianti della zona, nelle quali è anche coinvolto Bartolomeo Mancuso.

Individuato anche Francesco Lo Iacono, 37 anni, quale mandante di un grave incendio commesso la notte del 14 agosto 2015 ai danni di un’attività commerciale di Partinico, per il quale erano già stati arrestati gli esecutori materiali nell’ambito della citata operazione “Talea” .

Francesco Lo Iacono è nipote di Maurizio Lo Iacono, esponente di vertice del mandamento di Partinico, il cui omicidio, avvenuto il 4 ottobre 2005 a Partinico, era collegabile ai contrasti esistenti tra i Lo Iacono e i Vitale, a causa della vicinanza dei primi al boss Bernardo Provenzano.

E il comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, Antonio Di Stasio, commenta così: “Voglio innanzitutto ringraziare l’Autorità Giudiziaria per l’impegno e lo sforzo quotidianamente profusi in un territorio caratterizzato dall’endemico fenomeno mafioso. Un grazie anche ai “miei” carabinieri che giornalmente operano al servizio dei cittadini per l’affermazione della legalità. Nel corso degli anni cosa nostra, pur avendo mutato pelle e diversificato i propri affari, continua ad essere viva e impegnata – anche attraverso il “pizzo” – nella ricerca quotidiana e ossessiva di denaro. Per questo, a tutti i cittadini, ai commercianti e agli imprenditori di questa stupenda terra esprimo la mia gratitudine per essersi – ancora una volta – affidati allo Stato, continuando a denunciare gli estortori”.

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