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Parlamentarie 5 Stelle nel caos, sistema lumaca ed esclusioni “eccellenti”

martedì 16 Gennaio 2018
Foto LaPresse - Massimo Paolone

Le parlamentarie del Movimento 5stelle in Sicilia rischiano di finire in un caos senza fine.

Dalle difficoltà di accesso alla piattaforma Rousseau dove si dovrebbe votare (il condizionale è d’obbligo visto che migliaia di iscritti, per tutta la giornata, non sono riusciti ad accedere), a nominativi di candidati che mancano all’appello e non sono individuabili per essere votati. Non proprio una vicenda priva di lacune a quanto pare.

Non risultano ad esempio  i nomi di diversi iscritti che avevano proposto la propria candidatura: è il caso dell’attivista di Marineo Daniela Morfino, che ha consegnato all’Ansa un duro sfogo, di Monica Modica, che ha affidato il proprio pensiero al social network Facebook, di Tiziana Di pasquale, di Ivana Cimò, di Andrea Volpe, di Maurizio Oddo (candidato sindaco a Erice per i pentastellati alle ultime amministrative) e di Gianluca Ciotta: quest’ultimo fu candidato sindaco del Movimento cinque stelle a Licata. Pare comunque che gli esclusi siano molti di più. Non è in lista neanche Luigi Scarpello, attivista storico del Movimento. E nessuno fra gli esclusi avrebbe ricevuto una comunicazione preventiva, una mail per informarli che non sarebbero stati nell’elenco dei votabili.

E ancora, al contrario figurano quali candidati diversi iscritti che nel frattempo avevano rinunciato, non presentando i certificati penali, necessari per poter competere alle parlamentarie. Fra questi Luca Cimò e Sergio Marchesini. 

Insomma, quella che doveva essere una macchina attesa al perfetto funzionamento in un’occasione importante sotto il profilo organizzativo, ma anche d’immagine, rischia di offrire un esito poco soddisfacente e inadeguato.

Lo staff della comunicazione pentastellata minimizza, ma il disagio ha assunto grosse proporzioni e la polemica spopola sui social. Peraltro, i disservizi e le esclusioni eccellenti non fanno differenze geografiche, ma sarebbero presenti un po’ dappertutto in ogni regione italiana.

Anche per effetto di queste vicende è arrivata, opportuna, ma poco consolatoria, la seguente precisazione: sarà possibile votare anche mercoledì, dalle 10 alle 21 e “nel caso si creasse, per la grande partecipazione, l’effetto di coda virtuale ai seggi nelle ultime ore che potrebbe causare difficoltà ad accedere al sito la scadenza sarà prorogata e sarà possibile votare dalle 10 alle 14 di giovedì 18 gennaio”. Una precisazione preventiva, che già alla vigilia lasciava presagire disagi e la possibilità che la piattaforma Rousseau finisse in tilt, come effettivamente è avvenuto.

Alcune esclusioni, invece, sarebbero state decise dopo un’accurata analisi dei profili dei singoli e sarebbero state evidenziate varie incompatibilità.

Intanto, molti fra quelli messi fuori senza preavviso preannunciano ricorsi e chiedono di essere reinseriti negli elenchi dei votabili o in alternativa, di annullare le parlamentarie. Dallo staff comunicazione si fa sapere, invece, che l’annullamento della consultazione online non è all’ordine del giorno.

La strada pare infatti segnata (anche per i tempi stretti di presentazione delle liste): dopo questi due giorni di parlamentarie a ostacoli, si comporranno le liste in base all’ordine di arrivo dei più votati e saranno comunicati i nomi di chi correrà all’uninominale.

Non proprio un grande inizio.

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