Uno degli assessorati attesi a una radicale inversione di marcia rispetto al passato alla Regione è quello delle Politiche del Lavoro. Mentre si aspettano importanti norme di settore, in una necessaria stagione di riforme, come quella del riordino delle IPAB (Istituti pubblici assistenza e beneficenza), enti che sono sull’orlo del default e in piena crisi strutturale e di sistema da anni, l’assessorato alle Politiche del Lavoro torna a valorizzare il mondo delle professioni.
Sono in arrivo, con decreto, quindici milioni per incrementare i tirocini professionali in Sicilia.
La Regione punta a diventare soggetto attivo di intermediazione tra la fase di avvio della professione e il mondo, strutturato e complesso del settore. In particolare, di quelle professioni che hanno il supporto e il riconoscimento di un ordine professionale. Un modo, fanno notare da viale Trinacria, sede dell’assessorato regionale, per rilanciare l’accesso alle professioni e superare difficoltà per dar luogo al praticantato, spesso inaccessibile anche per ragioni economiche da parte dei professionisti abilitati a fare, di fatto, da veri e propri formatori.
La durata massima del periodo ammissibile a finanziamento è di 12 mesi per una copertura complessiva di 15 milioni di euro a valere sull’Asse I del POR Sicilia FSE 2014 – 2020. A poter beneficiare di questo intervento potranno essere avvocati e periti agrari, ma anche periti industriali e potenziali ingegneri.
Le indennità di partecipazione per il praticantato saranno finanziate dall’Assessorato del Lavoro attraverso i tirocini ordinistici. Proprio il tirocinante è il destinatario dell’avviso, e l’identikit previsto ha requisiti specifici: Un’età compresa tra i 18 e i 35 anni all’atto della presentazione della domanda di partecipazione, deve essere inscritto al registro dei praticanti, per le professioni in cui è previsto il tirocinio obbligatorio, presso un Ordine o un Collegio professionale, oppure avere conseguito il titolo di studio necessario per l’accesso alle professioni ordinistiche e volere svolgere un’esperienza di apprendimento e formazione professionale, nei casi in cui non è previsto il tirocinio obbligatorio.
Sarà il tirocinante infatti a presentare la domanda di finanziamento, tramite il soggetto ospitante, il professionista, lo studio professionale, l’impresa o un altro soggetto privato o ente pubblico presso cui viene svolto il tirocinio. Nel caso in cui si acceda al finanziamento il tirocinante andrà a beneficiare di un’indennità di partecipazione pari a 600 euro al mese.