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Ponte Corleone, terremoto in Consiglio Comunale. Chieste le dimissioni di Arcuri: “Nessun pericolo”

giovedì 15 Marzo 2018
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PALERMO – L’inchiesta de ilSicilia.it sul Ponte Corleone (ripresa pochi giorni fa da Stefania Petyx per Striscia la Notizia) sta scatenando un terremoto politico in Consiglio Comunale.

Ieri a Sala delle Lapidi, maggioranza e opposizione, hanno chiesto lumi sullo “stato di salute” del Ponte che collega la città a tutte le destinazioni dell’autostrada. Unico collegamento della Circonvallazione, da oltre dieci anni ridotto male, come certificato da una perizia dell’ingegnere Palizzolo.

Le preoccupazioni di un possibile “rischio crollo” hanno animato il dibattito in aula. E l’allarme arriva proprio da un esponente della maggioranza, il capogruppo di Mov139 Sandro Terrani, cavalcate poi dalle opposizioni: da Giulia Argiroffi (M5S) a Giulio Tantillo (FI) fino a Fabrizio Ferrandelli (i Coraggiosi). Presentata perfino la mozione di sfiducia all’assessore alle Infrastrutture, Emilio Arcuri, a cui sarebbero state chieste le dimissioni.

Ma Arcuri replica così: «Nessuna richiesta di dimissioni, io continuo col mio lavoro. Per intervenire su Ponte Corleone – spiega a ilSicilia.itl’unica soluzione sarebbe chiuderlo al traffico per fare la manutenzione straordinaria. Ma ovviamente questo non si può fare prima della realizzazione delle due bretelle laterali (il cosiddetto Raddoppio). È stata predisposta questa strategia, per poter lavorare in sicurezza e con calma. Sono stati fatti degli interventi “tampone” provvisori. Se ci fosse un reale pericolo di certo non lo terremmo aperto. Ce ne assumiamo la responsabilità. Nessun pericolo imminente. I ponti vengono monitorati tutti: come abbiamo fatto di recente sul ponte Bonagia e via Autonomia siciliana. Tutti i ponti sono messi male, ma per il ponte Corleone serve un intervento radicale. Intanto abbiamo messo il limite dei 30 Km/h per ridurre le vibrazioni». 

Viale Regione Siciliana, limite 30km/h
Viale Regione Siciliana, limite 30km/h

Limite che, in verità, è quasi impossibile rispettare in una tangenziale come viale Regione Siciliana: «Visto che il limite di velocità non viene quasi mai rispettato – ha aggiunto Terrani – sarebbe meglio mettere un autovelox». Ipotesi questa che verrebbe certamente bollata dai cittadini come un facile strumento per fare cassa, e un modo per non risolvere il reale problema: con o senza autovelox, infatti, resterebbe il “nodo” irrisolto sulla manutenzione straordinaria per cui servirebbero 20 milioni, assenti in cassa. «Ma presto li troveremo grazie all’Accordo Quadro. A giugno o luglio 2018 al massimo», assicura l’ex vicesindaco a ilSicilia.it.

Il Consiglio però è “esploso” quando Arcuri ha comunicato la tempistica dell’opera: da un lato a causa del lungo contenzioso legale con la Cariboni (LEGGI QUI LA SENTENZA IN ESCLUSIVA), dall’altro per i lunghi passaggi burocratici necessari per ogni gara d’appalto. Il contenzioso dura da più di 10 anni e per questo intanto i vecchi fondi sono andati in perenzione.

Nel frattempo «i costi sono lievitati ha detto Arcuri – abbiamo fatto un tentativo di recuperare le somme con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti chiedendo di spostare tutte le risorse sul progetto di Raddoppio del ponte Corleone, mettendo in secondo piano la realizzazione del sottopasso di via Perpignano (anch’esso ex Cariboni). Un tentativo però andato a vuoto. Ma grazie al “Patto per lo sviluppo” (Patto per Palermo, ndr) abbiamo ottenuto i fondi: 9,8 milioni». 

Patto per Palermo, tabella fondi per incompiute Cariboni
Patto per Palermo, tabella fondi per incompiute Cariboni (SCARICA QUI IN HD)

Patto x Palermo, termine 31.12.2019 Gazzetta Ufficiale
Patto per Palermo, termine 31.12.2019 Gazzetta Ufficiale [Frame dal servizio di Striscia]
In realtà, però, è corsa contro il tempo per non perdere anche questi. Salvo sorprese, dovrebbe uscire domani (ma il condizionale è d’obbligo) il bando in Gazzetta Ufficiale. Il Rup (Responsabile unico del procedimento) dell’opera è l’ingegnere Massimo Verga. Arcuri però è fiducioso: «Ce la faremo: non perderemo i fondi».

Terrani, dopo le spiegazioni fornite da Arcuri, accusa: «Le risposte dell’assessore non sono state esaustive. Non voglio creare allarmismi, ma è stato lo stesso Arcuri a evidenziare la necessità di una manutenzione radicale».

Ferrandelli in aula Consiglio comunaleAncora più duro Ferrandelli: «La responsabilità è sempre di qualcun altro: una volta della Regione, una volta del governo nazionale, una volta del regolamento degli appalti, una volta dei dirigenti. Davanti all’impotenza che lei stesso manifesta penso si potrebbe dimettere da solo, senza il bisogno di una mozione di sfiducia. Sono lontani i tempi in cui si chiamava il Genio militare per le soluzioni di emergenza, adesso siete rinunciatari. È lei che deve dare risposte alla cittadinanza e usare tutte le risorse possibili per farlo. Parlate di questioni note senza proporre soluzioni».

Infine Sabrina Figuccia (Udc): «Il Ponte Corleone, che congiunge le due sponde del fiume Oreto sulla Circonvallazione, e la via Monte Ercta, che sale da Mondello fino alla Spianata davanti la Grotta di Monte Pellegrino, rappresentano il paradigma dell’immobilismo dell’attuale amministrazione. È proprio necessario che ci scappi il morto prima che il Comune intervenga? La situazione in Viale Regione Siciliana è drammatica: alcuni servizi giornalistici hanno evidenziato come attraversare il ponte sia pericolosissimo, lo stesso Comune ha riconosciuto che la situazione è parecchio grave. E l’Amministrazione Orlando cosa fa? Riduce a 30 km/h il limite di velocità, probabilmente sperando, ancora una volta, che Santa Rosalia provveda. Ma una città come Palermo, per avere un pizzico di normalità come strade sicure, deve per forza affidarsi esclusivamente alla Santuzza?».

 

IL VIDEO DI STRISCIA:

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