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Primarie Pd, i sindaci del Palermitano attaccano Faraone: “Vuole impedirci di votare”

venerdì 1 Marzo 2019
Foto archivio

“È inammissibile non allestire gazebo in ogni comune della Sicilia ed, in particolare , in quelli a guida Pd, delegittimando gli stessi amministratori, per limitare la partecipazione al voto sabotando il congresso: qualcuno ha deciso di impedire la partecipazione”. È quanto si legge in un documento firmato da amministratori locali e segretari di circolo di oltre venti comuni del Palermitano inviato ai candidati alle primarie di domenica 3 marzo, Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giacchetti.

Tra i comuni dove non è previsto un gazebo c’è Capaci, circa 13 mila abitanti. Si legge nel documento: “Non si capisce tale scelta, assurda e ingiustificata dal punto di vista logistico e organizzativo, visto che in ogni comune, grazie ai militanti e iscritti del Pd, erano state offerte soluzioni a costo zero per allestire i seggi”.

“E comunque – si sottolinea nella nota –  in un momento come questo, il senatore Faraone (segretario del Pd in Sicilia) avrebbe fatto bene a rendere disponibili le risorse del partito per consentire l’allestimento dei gazebo piuttosto che vantarsi proprio ieri della manutenzione straordinaria della sede regionale”.

“Tutto ciò al solo scopo di delegittimare tutti coloro che sul territorio, volontariamente, si impegnano nelle battaglie quotidiane”. Stando a quanto scritto nel documento, i seggi non sarebbero stati allestiti a Capaci, Casteldaccia, Santa Flavia, Trabia, Caccamo, Gratteri, Isnello, Alimena, Montemaggiore, Aliminusa, Scafani Bagni, Scillato, Altavilla, Caccamo, Ventimiglia, Baucina, Godrano, Bolognetta, Petralia Sottana, Villabate, Villafrati, Vicari.

“I cittadini non troveranno il loro seggio ma dovranno votare in quelli ben più lontani anche rispetto ai gazebo presenti nei comuni più vicini. Su tutti i cittadini di Capaci, che anziché andare al gazebo della vicina Isola delle Femmine dovranno andare a Carini. Rispetto alle precedenti primarie in provincia i seggi sono stati ridotti del 50%, in città ancora di più. Tutto questo mortifica la partecipazione democratica”.

Crediamo che chi fa politica non debba avere paura della partecipazione, ma anzi deve incentivarla più possibile, anche perché solamente in questo modo si possono scardinare le attuali forza al governo”.

“Tutto questo è inammissibile – conclude il documento – perché il partito doveva fare delle scelte volte a recuperare la credibilità e il consenso nei confronti di elettori e simpatizzanti, invece queste primarie saranno solo una prova di forza che rischia di danneggiare ulteriormente tutti. Pertanto, chiediamo che si consenta alle persone di votare nel loro paese di residenza e a Palermo in ciascun quartiere come si è sempre fatto per le primarie del Pd“.

 

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