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Reddito di inclusione: dal primo luglio cambiano le regole. Tornano in gioco le pratiche respinte

domenica 3 Giugno 2018
reddito inclusione sociale

Cambiano le regole per richiedere il Rei, Reddito di Inclusione, infatti, dal primo luglio di quest’anno dovrebbero decadere i numerosi requisiti richiesti per ottenere il bonus economico, messo in campo dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Ricordiamo, infatti, che prima era necessario avere un Isee non superiore ai seimila euro e un patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, non superiore ai ventimila euro veniva, inoltre, data precedenza alle famiglie con figli minorenni o disabili, donne in gravidanza e disoccupati con età superiore ai 55 anni.

Dal primo luglio, invece, dovrebbe essere necessario solo l’Isee, che comunque non dovrà superare il valore di seimila euro annui.

A Palermo, nonostante i numerosi requisiti, lo scorso novembre, in una sola settimana gli uffici del Comune registrarono più di settemila richieste, per accedere al sussidio economico, che va dai 200 a i 500 euro al mese.

Ad oggi circa tremila richieste sono state respinte dall’Inps, che rimane l’ente che si occupa di valutare i requisiti e di erogare, eventualmente, il bonus. L’Inps ha però precisato che, con l’entrata in vigore del nuovo regolamento, tutte le domande presentate da gennaio 2018 al 31 maggio 2018 rifiutate, per la sola mancanza dei requisiti familiari, entrano nuovamente in gioco.

In base al nuovo Rei, fa sapere il Ministero che “Il nucleo familiare di riferimento per il calcolo dell’Isee non coincide necessariamente con la famiglia anagrafica, salvo casi particolari, la normativa prevede infatti che i coniugi fanno parte dello stesso nucleo anche se con diversa residenza anagrafica”.

Per i figli, i minori di 18 anni fanno parte del nucleo del genitore con il quale convivono, mentre i figli maggiorenni, se non sono sposati e non hanno figli, fanno parte del nucleo familiare dei genitori anche se non vivono sotto lo stesso tetto, ma risultano ancora fiscalmente a carico dei genitori. “A tal fine – spiegano dal Ministero – i figli maggiorenni sono considerati fiscalmente a carico se hanno redditi non superiori alla soglia di euro 2840,51, al lordo degli oneri deducibili”.

Ma il programma Rei dovrebbe prevedere anche una parte socio assistenziale, attraverso l’attivazione di una serie di servizi a supporto delle famiglie richiedenti:  come borse lavoro, servizi educativi domiciliari e supporto per la formazione professionale.

 

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