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Regionali, Giusi Savarino e la missione “possibile” di Nello Musumeci

giovedì 20 Aprile 2017
giusi savarino

Con un comunicato ufficiale la portavoce di #DiventeràBellissima, Giusi Savarino, si scaglia contro ogni populismo ed ogni politica di “convenienza”, mostrando come il movimento che fa capo a Nello Musumeci possa davvero essere una concreta alternativa per il governo regionale.

giusy savarino
Giusi Savarino

Premesso che oggi, dopo i governi inciucisti di Crocetta, retti da cambiacasacca e sempreinpiedi, i moderati sono i più arrabbiati, amareggiati e delusi da questa politica. A questi siciliani va proposta una politica fatta di serietà, onestà, coerenza, e buone idee, altrimenti non sapranno distinguere più la buona politica dal populismo e, spinto da quel “tantu cchiu scuru di menzannotti npò fari“, il populismo, che non risolve i problemi ma sa esasperare gli animi, l’avrà vinta. Io, che sono una cattolica moderata arrabbiata come loro, orgogliosamente figlia della buona scuola democristiana, ho creduto e credo ancora che essere di centro non voglia dire stare in mezzo e vendersi a destra o a sinistra per una poltrona. Sono certa che la gente non sia più disposta a credere agli uomini buoni per tutte le stagioni, che si riciclano, reinventandosi all’occasione una nuova identità pur di restare a galla. Per questo ho investito il mio tempo e il mio entusiasmo in #diventeràbellissima, un movimento di uomini e storie eterogenee che insieme stanno costruendo un progetto di rigenerazione della nostra terra. Un’alternativa al disastroso Crocetta – ricorda Giusi Savarino – con candidato Presidente un uomo come Nello Musumeci, al quale riconosco coerenza, onestà e capacità amministrativa e al quale rimprovero spesso eccessiva prudenza e moderazione, altro che essere troppo di destra!”.

Nello Musumeci e Giusi Savarino

Ma cosa vuol dire essere oggi di destra o di centro? “Dire poi di un uomo è troppo di destra, o dire di un altro è troppo di centro, troppo moderato, è un giudizio sommario e riduttivo che non ci aiuta a qualificare una persona. Ci aiuta semmai a evidenziare le differenze, mentre ciò che ci unisce è molto di più. Riconoscere questo oggi ci permetterebbe di vincere, come ci ha permesso di vincere in passato”. 

Poi si concentra sul centrodestra, su Forza Italia e sul partito della Nazione. “Ha ragione Gianfranco Miccichè a dichiarare di non avere remore sulla candidatura di Nello Musumeci, ha assolutamente ragione a ritenere Forza Italia il perno del centrodestra, sbaglia però ad aspettare di allargare la coalizione, se questo è il problema, l’attendismo non paga, se si ha una proposta vincente si parte, gli altri si aggiungeranno dopo. Del resto del partito della nazione, del partito popolare italiano, ne sentiamo parlare da anni, appassiona molti, purtroppo poi si scontra con la realtà fatta da uomini politici che non rinunciano al loro piccolo o grande spazio di autonomia, visibilità, potere, per confondersi in un partito più grande. Ma c’è di più. C’è che oggi i siciliani sono stanchi ed esasperati da una crisi che ha messo in ginocchio tutti, imprenditori, commercianti, professionisti, che ha spaccato le famiglie, e visto partire troppi figli. E le lacrime di queste madri e di questi padri non sono più o meno importanti se scendono da occhi di destra, di centro o di sinistra. Queste lacrime e questa rabbia vogliono, pretendono, risposte. Le risposte che non hanno saputo dare Crocetta e il pd. E quelle risposte le possono dare solo serietà e competenza. Se noi, donne e uomini di centrodestra – conclude la Savarino – sapremo offrire questo, saremo credibili e vincenti, e certamente tanti altri poi ci seguiranno, altrimenti non faremo altro che alimentare il malessere, il disgusto verso la politica e l’estremizzazione del dissenso”.

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