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Regione, Corte dei Conti: “Irregolarità nel bilancio 2016”

venerdì 30 Giugno 2017
Corte dei Conti

Il procuratore generale della Corte dei Conti per la Sicilia, Pino Zingale, ha chiesto ai giudici contabili di non approvare il rendiconto generale per il 2016 della Regione siciliana perché presenterebbe delle irregolarità. E’ la prima volta che la Corte non parifica il bilancio sospendendo il giudizio.

La cura sui conti della Regione ha avuto fino a questo momento solo effetti parziali e non risolutivi. A sostenerlo, nella consueta verifica del giudizio di parifica, la magistratura contabile che ha approvato il rendiconto del bilancio 2016 prendendo atto di un disavanzo che sfiora i 400 milioni di euro.

Più spese e meno entrate. Rispetto al 2015 le entrate sono diminuite del 3,24% passando da da 21.947 a 21.235 milioni, mentre la spesa è aumentata, da 19.432 a 21.051 milioni, quella corrente pari al 74,62% di quella complessiva. Aumenta  la partita dei residui attivi: da 4.162 a 4.195 milioni di euro; in calo i residui passivi, da 3.139 a 2.988 milioni.

Il debito di finanziamento residuo della Regione nel 2016 ammonta complessivamente a oltre 8 miliardi di euro. Numeri che nel confronto con i cinque anni precedenti hanno subito un incremento del 41,4%.

 

È impietosa la relazione sul rendiconto generale della Regione siciliana per l’esercizio finanziario del 2016, pronunciata stamane presso la sala magna dell’università’ degli Studi, a Palazzo Steri, a Palermo, dalle Sezioni Riunite in sede di controllo per la Regione siciliana, presiedute dal presidente Maurizio Graffeo. La relazione è stata svolta dal primo referendario, Giovanni Di Pietro, mentre la requisitoria e’ stata pronunciata dal procuratore generale presso la Sezione giurisdizionale d’Appello, Pino Zingale. “E’ stato un anno di transizione – ha commentato Maurizio Graffeo – in cui l’Amministrazione regionale si è trovata a dover affrontare due sfide: il risanamento finanziario e l’armonizzazione dei sistemi contabili”.

Dai dati essenziali rilevabili dal rendiconto per l’esercizio finanziario 2016 i magistrati contabili sottolineano una diminuzione delle entrate rispetto al 2015 pari al 3,24%. Infatti, nel 2016 le entrate sono state di 21.235 milioni di euro contro i 21.947 milioni di euro del 2015. E’ quanto emerge dalla relazione sul rendiconto generale della Regione Siciliana per l’esercizio finanziario 2016 della Corte dei Conti, presentato stamane, a Palazzo Steri, a Palermo. Le spese complessivamente impegnate sono aumentate rispetto al 2015.

 

I dipendenti regionali in Sicilia rispetto al 2015 sono diminuiti di 902 unità. In 5 anni il numero è diminuito del 14 per cento. Il totale dei dipendenti regionali nel 2016, compresi i dirigenti, sommando il personale a tempo indeterminato con quello a tempo determinato, ammonta a 15.439 unità.

Diminuiscono i dipendenti a tempo indeterminato (-767 unità rispetto al 2015, nel 2016 erano pari a 13.372). Diminuiscono anche i dirigenti della regione a tempo indeterminato (erano 1411 nel 2016 mentre nel 2015 erano 1561). Il rapporto tra dirigenti e personale è stato nel 2016 pari a un dirigente ogni nove dipendenti. Per quanto riguarda il personale esterno a tempo determinato della Regione si è verificato un aumento di 15 unità (da 641 nel 2015 a 656 nel 2016). E tra il personale a tempo determinato si contano 21 dirigenti con un aumento di una sola unita’ rispetto al 2015.

Considerando il contingente di persone alle quali è stato sia esternalizzato il servizio e sia il personale utilizzato ad altro titolo (consorzi di bonifica, Resais) il numero dei dipendenti sale a 18.075 unità (-932 rispetto al 2015). Per quanto riguarda la distribuzione dei dipendenti regionali si rivela che la fascia di età più cospicua è quella tra 51 e 60 anni (10.071 unità) e che per titolo di studio prevalgono i diplomati (8.877 unità). Nel corso del 2016 la spesa per il personale regionale è stata di 629.171.000 di euro, con una diminuzione di 66.302.000 di euro rispetto al 2015. I pensionati regionali nel 2016 sono pari a 16.774 mentre i dipendenti collocati in quiescenza sono stati 1.175. Quindi si evince anche un aumento del costo per la finanza regionale per il fondo pensione Sicilia.

 

LA REPLICA DI BACCEI.

“Il bilancio regionale che abbiamo ereditato dai governi passati era quello di una Regione tecnicamente fallita. Oggi è stato risanato, con risultati chiari ed evidenti. Spiace che questo imponente lavoro non venga riconosciuto da un’immediata parifica, normalmente assicurata anche in presenza di rilevanti criticità sempre evidenziate dalla stessa Corte dei Conti”. Così l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, commenta la decisione della Corte dei conti di sospendere il giudizio di parifica del rendiconto del 2016 della Regione siciliana. “Gli aspetti sono relativi a fatti meramente tecnici, comunque di impatto non sostanzialmente rilevante rispetto al bilancio complessivo e che riteniamo verranno chiariti nel successivo contraddittorio”, aggiunge.

Rispetto ai rilievi mossi dal procuratore generale della Corte dei conti, Pino Zingale, l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, dice: “Le modalità di contabilizzazione seguite in attuazione delle disposizioni del dl 35/2013 sono in linea con le previsioni normative dello Stato (legge di stabilità 2016) e concordate con la ragioneria generale dello Stato, tant’è che nessuna delle disposizioni legislative regionali in materia è stata impugnata dal governo nazionale”.

“Riguardo agli accantonamenti contabilizzati, ove si consideri che il differenziale fra l’insieme delle coperture finanziarie del disavanzo (pari a circa 7 miliardi) e il risultato complessivo dell’anno 2016 (pari a circa 5,9 miliardi) è pari a circa 1,1 miliardi, risulta chiaro – sostiene Baccei – che gli accantonamenti previsti possono facilmente trovare copertura in questo differenziale positivo”.

“Proprio in questa occasione, a maggior ragione e con ancora maggior forza – conclude l’assessore – voglio ringraziare in primis il ragioniere generale, Salvatore Sammartano, che proprio oggi lascia l’amministrazione regionale per la pensione, per lo straordinario lavoro svolto con grandissima competenza e impegno incessante, tutti i dipendenti dell’assessorato e i miei più stretti collaboratori che per tre anni hanno lavorato duramente sotto pressioni continue”.

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