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Saldi: da domani caccia all’affare. I consigli da seguire

venerdì 30 Giugno 2017
saldi

Si apre domani in tutta Italia la stagione dei saldi estivi ed è subito caccia all’affare per migliaia di consumatori, mentre per i commercianti è l’occasione per smaltire la merce invenduta e fare cassa in vista della prossima collezione. La durata degli sconti varia da regione a regione, in molte terminerà il 31 agosto. In Sicilia, invece, si protrarrà fino al 15 settembre.

“L’ avvio dei saldi – osserva la presidente di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio è, diciamo, stemperato dalle promozioni ormai possibili tutto l’anno che, di fatto, hanno tolto quel potere attrattivo ai saldi veri e propri. La grande opportunità di  risparmiare anche nei negozi di riferimento nella propria città – sottolinea – però non frenerà i consumatori a ricercare i prodotti di stagione attualissimi e a prezzi scontati fino al 50%”.

Nonostante le anomalie e le difficoltà lamentate dal settore “da parte dei commercianti – sottolinea Di Dio – c’è una certa fiducia anche perché il fatturato che si stima è di circa 300 milioni di euro per la Sicilia, cifra che può quindi rappresentare una importante boccata di ossigeno per le nostre imprese e per l’economia del territorio. Ai nostri consumatori/clienti – consiglia Patrizia Di Dio – diciamo che possono senz’altro riporre fiducia nei negozi conosciuti e che possono trovare prodotti di stagione e prezzi realmente scontati”.

“Secondo quanto previsto dalla proiezione di Federconsumatori Palermo, ancora solo una famiglia su tre approfitterà delle vendite scontate, circa 164.236 famiglie per Palermo e provincia”, evidenzia Lillo Vizzini, presidente dell’associazione. “La spesa per famiglia sarà mediamente di 117 euro, con un giro complessivo di affari sempre per Palermo e provincia di 19.22 milioni di euro”.
Per andare incontro alle esigenze dei consumatori e sostenere il commercio in città Vizzini chiede al Comune di Palermo la sospensione della Ztl e delle strisce blu per ogni venerdì e sabato del mese di luglio.

 

Federconsumatori ha stilato un breve vademecum con i principali consigli da seguire per evitare di incorrere in truffe ed offerte poco trasparenti:

Lo sconto c’è davvero? Prima dell’avvio dei saldi verificate il prezzo dei prodotti che volete acquistare e, se possibile, fotografate la cifra con il cellulare. In questo modo si avrà una prova certa del prezzo di partenza e sarà quindi possibile valutare la reale applicazione e convenienza dello sconto.

Alla caccia del prezzo migliore. Non fermatevi mai al primo negozio, ma confrontare i prezzi applicati in diversi punti vendita. In ogni caso diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non consentono di vedere la merce e di negozi che applicano sconti eccessivi, pari o superiori al 60% (un buon prezzo a saldo dovrebbe aggirarsi attorno al 40% di sconto).

Occhio al cartellino. Controllate accuratamente il cartellino, su cui devono essere obbligatoriamente riportati, in modo leggibile, sia il vecchio prezzo che quello nuovo, oltre alla percentuale dello sconto.

Metodo di pagamento. A partire da giugno 2014 i commercianti hanno l’obbligo di accettare pagamento con carte di credito o bancomat tramite POS per cifre superiori a 30 Euro.

Fine stagione. I prodotti a saldo devono essere sì di fine stagione, ma dell’anno in corso e non delle stagioni degli anni passati! I prodotti di risulta o di magazzino devono essere venduti separatamente da quelli in saldo.

 Conservate lo scontrino! Anche se il cambio del prodotto non è obbligatorio ma a discrezione del negoziante, conservare lo scontrino quale prova di acquisto. Lo scontrino è infatti essenziale in caso di merce fallata o non conforme, poiché vincola il commerciante alle norme di legge relative alla garanzia di sostituzione o al rimborso della somma pagata.

Posso provarlo? I commercianti non sono obbligati a far provare i capi di abbigliamento, tuttavia il nostro consiglio è di diffidare dei negozi in cui non sia appunto possibile provare tali capi.

SOS Truffe. Per problemi o “bufale” rivolgersi ai vigili urbani, all’ufficio comunale per il commercio o ad un’Associazione di consumatori.

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