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“Sicilia queer filmfest”, tutti i vincitori della settima edizione

venerdì 2 Giugno 2017

Il “Sicilia queer filmfest” ha chiuso la settima edizione proclamando i vincitori durante la serata finale ai Cantieri Culturali della Zisa.

Primo classificato della sezione ‘Nuove Visioni’ e’ stato il lungometraggio “Brüder der Nacht” (Fratelli della notte, 2016) dell’austriaco Patric Chiha.

“Per la forza della messinscena e l’accuratezza del taglio proposto, che ha offerto un misto perfetto di finzione e realtà portando lo spettatore alla ricerca della verità”. Con questa motivazione la Giuria Internazionale del festival, presieduta dal regista portoghese João Pedro Rodrigues e composta da Silvia Calderoni, Jean-Sébastien Chauvin, Arnold Pasquier e Susanne Sachsse, ha assegnato il premio.

Per la categoria Queer Short la Giuria ha premiato “Im Efgosh kozem” (Se incontrassi un mago, 2015) dell’israeliano Shaked Goren, “per il suo modo di sviluppare una critica politica raffinata e ricca di allusioni delicate grazie al sapiente utilizzo del fuori-campo e del suono”. 

Una menzione speciale, invece, è andata al film “Division Movement to Vungtau” di Benjamin Crotty e Bertrand Dezoteux, perché colpita dall’utilizzo del found footage, tecnica che si basa sul recupero di film già esistenti, spesso documentari.

La Giuria 100 autori, composta da Marco Amenta, Carlotta Mastrangelo ed Enza Negroni, ha premiato il cortometraggio “1992” (2015) di Anthony Doncque, “un piccolo film dalla buona regia e interpretazione, che ha voluto così sperimentare, fiction e documentario”.

Il premio assegnato dalla Giuria del Coordinamento Palermo Pride è andato a “Secret Santa Sex Party” di Charles Lum e Todd Verow (USA, 2016), sugli incontri sessuali, gioiosi e consensuali, degli orgiastici ottuagenari del New York Prime Timers; la stessa Giuria ha espresso una menzione speciale per “Les îles” di Yann Gonzalez (Francia, 2016).

Il pubblico, infine, ha premiato il lungometraggio “Los objetos amorosos” (2016) dello spagnolo Adrián Silvestre e il cortometraggio “Szép Alak” (Bella figura, 2016) dell’ungherese Hajni Kis.

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