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Sicilia: sul tavolo 47 milioni per ridurre i costi dei biglietti aerei

mercoledì 9 Gennaio 2019

Il riconoscimento e l’attuazione della continuità territoriale in Sicilia è un argomento che periodicamente torna ad animare il dibattito politico siciliano. Chi si sposta da e per l’Isola con l’aereo sa che i prezzi dei biglietti sono sempre molto salati. Eppure nonostante le infinite discussioni e le buone intenzioni dei governi regionali non si è mai riusciti nell’intento di abbassare i costi.

Presto però le cose potrebbero cambiare. Il governatore Nello Musumeci, infatti, dopo aver denunciato qualche settimana fa il pagamento di 540 euro per un volo di sola andata da Roma a Catania, ha deciso di prendere carta e penna per scrivere al ministro dei trasporti. A Toninelli ha chiesto di essere delegato a presiedere la conferenza dei servizi proprio sulla continuità territoriale per la Sicilia. Sul tavolo ci sono 47 milioni di euro, 31 stanziati dallo Stato e gli altri messi a disposizione dalla Regione. Il governo regionale vuole accelerare l’iter della procedura, che prevede il pronunciamento di Bruxelles sugli aiuti di Stato.

Una volta ricevuto il nulla osta dalla Commissione europea, queste risorse potranno essere assegnate alle compagnie, attraverso gare bandite dall’Enac, per offrire ai passeggeri residenti biglietti a tariffe calmierate su alcune tratte definite “sociali”. Gli aeroporti di Trapani e Comiso sono in pole position. Le rispettive società di gestione dei due scali, Airgest e Soaco, hanno già inviato tutta la documentazione al ministero. Per Trapani sono stati indicati i collegamenti con Ancona, Brindisi, Napoli e Treviso. Per Comiso, invece, quelli con Roma e Milano.

Nel frattempo continua il lavoro dell’assessore regionale alle infrastrutture e alla mobilità, Marco Falcone, per ampliare la concorrenza delle compagnie aeree negli scali dell’Isola. Allo stesso tempo il governo intende chiedere all’Alitalia di abbassare le tariffe. Pur non essendo più la compagnia di bandiera nazionalizzata, fa notare Falcone, continua a operare grazie a ingenti contributi pubblici.

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