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Siglato l’accordo tra sindacati e Amap: ma è polemica

giovedì 28 Marzo 2019
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Amap

Nei locali di Amap si è tenuto un incontro tra i sindacati confederali l’amministratore Unico Amap, l’assessore con delega Amap Maria Prestigiacomo alla presenza pure del consigliere comunale Sandro Terrani, durante il quale la società si è impegnata a dare applicazione a partire dal prossimo 1 aprile, all’accordo sottoscritto con le OO.SS. il 5 novembre 2018, ossia il passaggio da tempo parziale a tempo pieno dei lavoratori ex APS, i passaggi di livello dei dipendente che da 25 anni non avevano mai avuto riconoscimenti di carriera, l’aumento dei permessi retribuiti e nell’interezza se dell’accordo.

Sandro TerraniUn passaggio che ritengo sia fondamentale per Amap, poiché aumenterà i già eccellenti livelli di produttività raggiunti, malgrado con una parte dell’organico a tempo parziale è riuscita nel frattempo a gestire oltre la città di Palermo altri 34 comuni della provincia, anche per l’abilità e la professionalità dimostrata dall’ex amministratore Unico Maria Prestigiacomo” afferma Terrani che aveva già invitato al confronto i sindacati con l’Amministrazione attiva.

Ma da una lettera aperta inviata alle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil dell’Amap spa di Palermo un dipendente amareggiato dall’esito dell’incontro ha scritto: “Abbiamo sperato fino all’ultimo che questo fantomatico accordo sindacale del 5 novembre del 2018 fosse abbandonato dalle organizzazioni sindacali aziendali che in un estremo gesto di lucidità avessero corretto l’accordo nella parte dove sottrae una consistente capacità economica solo a una parte dei lavoratori di questa azienda che hanno avuto la sorte di prestare la propria opera in ambienti di lavoro ostili e disagiati“.

E’ per questo motivo – si legge ancora nella lettera – che i sottoscritti lavoratori che operano negli impianti di depurazione dell’Amap di Palermo esprimono la più convinta disapprovazione alla firma del suddetto accordo sindacale accompagnandolo anche con il recesso delle proprie deleghe sindacali“.

massimo-giaconiaBene ha fatto il socio maggioritario, ovvero l’Amministrazione comunale, ad aver dato all’azienda Amap in sede di assemblea dei soci, l’autorizzazione a procedere all’applicazione dell’accordo sindacale di secondo livello – commenta il consigliere comunale Massimo Giaconia, componente della III^ commissione consiliare “Società Partecipate-. Finalmente dopo anni di incertezze lavorative, i dipendenti Amap ex Aps ottengono piena dignità lavorativa con la trasformazione da part-time a full-time”.

L’accordo con le OO.SS., che è collegato all’attuazione del piano di fabbisogno di personale – continua Giaconia- sicuramente ottimizzerà ancor di più la qualità dei servizi e conseguirà, inoltre, il miglioramento della situazione sia dal punto di vista economico che giuridico dei dipendenti“.

“Spero – prosegue il consigliere – che tali effetti positivi previsti dall’accordo sindacale riguardino tutti i dipendenti dell’Azienda, compresi i 165 ex SPC, che come gli ex APS hanno un lungo trascorso di precarietà ed incertezza lavorativa”.

Ad ogni modo – conclude Giaconia – faccio i complimenti al neo amministratore unico Alessandro Di Martino, che ha portato a compimento quanto di buono ha fatto il suo predecessore Maria Prestigiacomo, oggi assessore del Comune di Palermo“.

Le indennità che dovrebbero venire meno per effetto dell’accordo sono le seguenti:

– Indennità di galleria per coloro che lavorano nell’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari
– Indennità chilometrica
– Indennità per operatori a addetti.al trattamento delle acque reflue
– Indennità per gli operatori addetti alla lettura dei contatori i cosiddetti letturisti

Sembrerebbe, dunque, che con il rinnovo del CCNL non si possono più riconoscere i predetti istituti, ma i dipendenti che dal primo di aprile subiranno questo taglio dalle loro buste paga, specialmente chi lavora negli impianti di depurazione, si aspettavano, quindi, che le parti riuscissero a trovare una formula da inserire nell’accordo che continuasse a garantirgli il mantenimento della loro condizione economica.

 

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