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Sos di Pogliese per Catania. Papatheu: “Governo nazionale faccia la sua parte”

venerdì 22 Marzo 2019

Si è svolto a Catania un vertice convocato in municipio dal sindaco Salvo Pogliese con i parlamentari regionali e nazionali per discutere proposte e misure da sottoporre alle Istituzioni di Palermo e Roma, per  dare un futuro al capoluogo etneo, afflitto da 1,6 miliardi di debiti e dove il 12 dicembre si è reso necessario dichiarare il default dopo anni di crisi. Al summit ha preso parte la senatrice di FI, Urania Papatheu, che si è impegnata “a sostenere l’azione dell’Amministrazione comunale di Catania ai tavoli istituzionali a Palermo e Roma”.

“Nell’occasione – spiega la Papatheu – è stata sollecitata la necessità di intervenire con urgenza sul debito comunale che affligge il Comune di Catania. E’ chiaro che bisogna fare chiarezza sulle responsabilità del debito, che certamente non sono da ricondurre all’attuale Amministrazione, ma bisogna anche e soprattutto dare un futuro a questa città.  Il peso degli oneri del deficit risulta gravoso ed in alcuni casi ormai insostenibile, per effetto della riduzione dei margini di flessibilità nei bilanci e delle diminuzioni delle risorse correnti disponibili”.

“Di questa considerazione e della ineludibile necessità di trovare una soluzione risolutiva certamente saprà farsi carico il Governo regionale per quanto di sua competenza mentre la sottoscritta, con la deputazione di FI, porterà il caso sul tavolo nazionale a Roma, dove invece c’è un Governo che ha preso in giro il Sud e i siciliani con le misure farlocche del M5S, come il reddito di cittadinanza, e che sin qui ha ignorato le vere priorità dei territori ed il grido d’allarme dei sindaci per il riassetto economico-finanziario degli enti locali” prosegue la Papatheu.

“E’ un discorso che vale per Catania come anche per Messina. Il tempo degli slogan è finito e lo dico agli esponenti del M5S che erano presenti anche a questa riunione: l’Esecutivo nazionale deve assumersi tutte le responsabilità del caso di fronte a un’emergenza arrivata ad un punto di non ritorno” conclude Papatheu.

Tra le misure richieste la rinegoziazione dei mutui e la sostituzione del vecchio debito con un nuovo debito a tassi correnti di mercato. L’operazione dovrebbe consentire di beneficiare di una riduzione dei tassi di interesse rispetto a quelli oggi pagati, beneficiando delle migliori condizioni dei tassi attuali rispetto a quelli della stipula, che in alcuni casi sono quasi il triplo rispetto ai tassi correnti. In discussione anche un’altra proposta, per la moratoria temporanea del pagamento dei mutui per gli enti in dissesto.

Si propone cioè di prevedere per i Comuni in dissesto la possibilità di una sospensione del pagamento delle rate dei mutui con la CdP, sia per la quota capitale che per la quota interessi siano alla data di durata del dissesto. Per fare fronte alla crisi di liquidità verrà chiesto che il limite di anticipazione di cassa in tesoreria elevato a cinque dodicesimi per 6 mesi, per gli enti in dissesto, possa invece permanere per tutto il periodo del dissesto.

Ed ancora: per la Tari in bolletta si chiederà che l’addebito della tassa sui rifiuti, come per l’abbonamento Rai, avvenga in 6 rate bimestrali, in modo da contrastare il fenomeno del mancato pagamento del tributo e le difficoltà oggettive di esazione coattiva.

Alla Regione verrà, invece, chiesta l’attivazione del fondo di garanzia per il pagamento degli stipendi e l’approvazione di un apposito emendamento al collegato alla Finanziaria all’esame del Parlamento siciliano.

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