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Scandalo Formazione, stangata Genovese. Condanna a 11 anni in primo grado. Sequestrate quote in due società di navigazione

lunedì 23 Gennaio 2017

Il Tribunale di Messina ha condannato a 11 anni il parlamentare Francantonio Genovese. L’ex Pd, poi passato a Forza Italia, era imputato nel processo “Corsi d’oro 2” sull’uso illecito di finanziamenti erogati dalla Regione siciliana a enti della formazione professionale. Il cognato Franco Rinaldi è invece stato condannato a due anni e mezzo. Il processo si è svolto davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Messina, presieduta da Silvana Grasso. Dopo una camera di consiglio durata quasi 10 ore sono così arrivate le prime sentenze.

francantonio-genoveseL’inchiesta che oggi arriva alle decisioni di primo grado è il secondo filone del terremoto giudiziario che ha riguardato il pianeta formazione a Messina e gli Enti Aram, Ancol e Lumen. La genesi va ricostruita. I primi arresti erano legati all’inchiesta Corsi d’oro 1, scattati nel luglio 2013. Poi, il secondo filone di indagini con i nuovi mandati di cattura, per Corsi d’oro 2. In quel caso, era il 19 marzo 2014 e, dopo il sì della Camera il 15 maggio 2014, ad una settimana dalle Europee, venne concessa l’autorizzazione a procedere per l’arresto di Francantonio Genovese.

salvatore-la-macchiaOltre al parlamentare ed al cognato, il deputato regionale Franco Rinaldi, al processo erano imputate altre 10 persone e 5 tra società ed enti di formazione. Secondo quanto previsto dalla Legge Severino, ora dovrebbero scattare le procedure di decadenza all’Ars per il deputato Rinaldi. Lunga la lista delle accuse mosse dalla Procura di Messina: associazione a delinquere finalizzata alla truffa, tentata truffa, peculato, riciclaggio, falso in bilancio, evasione fiscale.  Oltre a Genovese e Rinaldi, sono stati condannati  tra gli altri Elio Sauta, Melino e Natale Capone, Chiara ed Elena Schirò,  Giovanna Schirò, Stefano Galletti, Graziella Feliciotto, Cettina Cannavò (ex segretaria di Genovese e tesoriera provinciale del Pd), Salvatore La Macchia ( ex capo di Gabinetto dell’Assessorato Regionale alla formazione, nella foto).

La Guardia di finanza ha sequestrato oltre un milione di euro a due società di navigazione nelle quali il deputato nazionale di Forza Italia Francantonio Genovese ha quote di partecipazione. Si tratta della Ngi Traghetti Eolie e la Caronte & Tourist in cui i rappresentanti sono indagati per dichiarazione fraudolenta mediante utilizzazione di fatture false. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Gip di Messina, Monica Marino, su richiesta del pm Antonio Carchietti, nell’ambito dell’indagine su false fatturazioni ed evasione fiscale; evasione che ammonterebbe a circa sei milioni di euro e che è stata realizzata sia “mediante un costante ricorso all’emissione e all’utilizzo di fatture false tra varie società collegate al deputato, che attraverso la mancata dichiarazione dei proventi derivanti dalle ingenti disponibilità detenute su conti bancari accesi in Svizzera“, spiegano gli investigatori.

Le indagini hanno avuto avvio da una verifica fiscale, per gli anni dal 2008 al 2014.  Per quanto riguarda l’emissione di fatture per operazioni fittizie pari a oltre tre milioni di euro, Genovese non avrebbe svolto nessuna delle attività di consulenza fatturate a due compagnie di navigazione dello Stretto. Le prestazioni sarebbero state, di fatto, effettuate da altri studi professionali. Genovese avrebbe poi ridotto il proprio reddito da portare in dichiarazione utilizzando altre fatture non veritiere per prestazioni di servizi, soprattutto per attività di disbrigo pratiche d’ufficio e gestione contabile, emesse a loro volta dalla Caleservice srl di Messina, società di cui Genovese detiene il 99% delle quote sociali.

Parla anche l’avvocato Nino Favazzo, legale di Rinaldi, cognato del deputato nazionale di FI Francantonio Genovese “Al momento non ci sono i presupposti per la sospensione del deputato regionale di Forza Italia Franco Rinaldi. La sospensione secondo la legge Severino c’è – prosegue Favazzo – ma solo se esistono alcuni presupposti. Nel caso di Rinaldi, e in riferimento al suo ruolo di deputato regionale, questi presupposti non ci sono. Il riferimento normativo è il decreto legislativo 235 del 2012“.

AGGIORNAMENTO

Appello bis,assolti ex amministratori Caronte

La Corte di Appello di Reggio Calabria ha assolto perche’ il fatto non sussiste gli gli amministratori dell’epoca della Caronte & Tourist spa, Vincenzo Franza e Antonino Repaci, imputati del reato di “utilizzo di fatture per operazioni inesistenti”. L’ accusa, contesta nel 2017, era quella di aver contabilizzato delle fatture per attivita’ di consulenza e assistenza legale, emesse da Francantonio Genovese, gia’ parlamentare e sindaco di Messina, nei confronti della Societa’. Il processo si era concluso sia in primo grado che in appello con la condanna negli imputati. Gli avvocati Giorgio Perroni e Alberto Gullino avevano pero’ invocato e ottenuto l’annullamento da parte della Corte di Cassazione che convenendo sull’esistenza di vizi di legittimita’ della pronuncia della Corte d’Appello di Messina aveva disposto che venisse celebrato il giudizio dinanzi alla Corte d’appello di Reggio Calabria. Quest’ultima ha infine emesso sentenza di assoluzione. “Dopo lunghissimi mesi — ha commentato l’ing. Vincenzo Franza- di trepidante ma sempre fiduciosa attesa accogliamo oggi con grande soddisfazione questa sentenza che rende onore alla verita’ prima di tutto il resto. Sono stati e sono anni pesanti, ma oggi non possiamo che ribadire e riconfermare la nostra fiducia nella Magistratura che e’ anche fiducia nel Diritto”.

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