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Taormina, con il G7 di maggio turismo a rischio
I visitatori verranno dirottati in altre città della Sicilia

martedì 28 Febbraio 2017

Taormina si appresta ricevere il vertice del G7, il gruppo delle sette nazioni maggiori del mondo, esclusa la Russia di Putin e deve fare i conti con i lavori di ristrutturazione; la manifestazione avrà importanti ripercussioni sul flusso dei turisti che verranno spostati nella parte meridionale dell’isola, come afferma Mario Bevacqua, presidente emerito di Uftaa (Universal Federation of Travel Agents Association), la Federazione mondiale degli Agenti di Viaggio.

“Sul G7 non si capisce esattamente quello che sta accadendo e come si evolverà la situazione dei lavori. La ricaduta
negativa che Taormina ne avrebbe ricevuto turisticamente è un fatto già prevedibile da tempo e i riscontri lo
confermeranno. A maggio i flussi verranno spostati sul versante Sud-Est della Sicilia”. Bevacqua fa il punto della situazione sulle prospettive del movimento turistico nella Perla dello Ionio e più in generale sul versante ionico dell’isola in concomitanza con il vertice dei Capi di Stato e di Governo in agenda a fine maggio.

Taormina è ogni anno sempre più allettante, soprattutto per gli stranieri, ma quest’anno i turisti saranno costretti a disertare la meta messinese. “Gli operatori per almeno due settimane hanno praticamente cancellato la destinazione Taormina e in quel periodo, che certamente riguarderà l’intera seconda decade di maggio e che potrebbe interessare anche le prime due settimane del mese, sposteranno su Piazza Armerina, Agrigento, Siracusa, Ragusa e Palermo”.

“Quando devi fare i conti con una interruzione sostanziale su maggio della destinazione in questione, evidentemente non puoi che guardare altrove – spiega Bevacqua – E allora gli operatori hanno interrotto la partenza dei charter ad aprile, spostando tutto su giugno e si sono attivati per riproteggere tutto ciò che si può riproteggere sui voli di linea. Le prossime settimane diranno con maggiore chiarezza quali danni, esattamente, potranno determinarsi in termini di presenze turistiche. Al momento sappiamo con certezza che ci sono le prenotazioni delle delegazioni internazionali attese al G7 e le compagnie si stanno organizzando di conseguenza”.

L’aeroporto di Fontanarossa avrà, ovviamente, alcune restrizioni dovute a controlli di sicurezza certosini. Molti sceglieranno di entrare in Sicilia da Palermo, anziché da Catania che “sarà sotto-stress”.

stati-generali-del-turismo-mario-bevacqua“Abbiamo già dei chiari segnali in questo senso: i turisti dirotteranno il loro arrivo sul versante sud-est dell’isola ed i giri di Sicilia verranno spostati sulla Sicilia Occidentale o comunque sul versante Sud-Est. Tutta l’area del taorminese non sarà facilmente agibile e dovremmo dire, appunto, che così sarà per 15 giorni ma l’impressione è che, invece, la paralisi si protrarrà per un mese. Booking di recente ha sospeso la destinazione Taormina per motivi logici attuando lo stop sale (stop vendite), ora si prospetta una parziale apertura e pare che le precedenti prenotazioni non dovranno essere cancellate, ma quanti turisti saranno disposti a venire da queste parti sapendo di dover stare poi chiusi in albergo per motivi di sicurezza? Ricordiamoci sempre che, tradizionalmente, tutto il mercato straniero si estende da aprile sino a maggio e giugno, interrompe una parte dei flussi tra luglio e agosto, e riprende poi a settembre e ottobre. Maggio, per un verso o per l’altro, quest’anno sarà un mese di sostanziale blocco delle attività”.

Poi Bevacqua (nella foto sopra) si sofferma sui ritardi dei cantieri“Sul G7 il commissario straordinario è stato nominato dal Consiglio dei Ministri soltanto il 23 dicembre, nonostante Taormina fosse già stata indicata da Renzi il 26 maggio 2016, quindi siamo in evidente ritardo. Il Commissario ha chiesto i piani attuativi, ma di fatto a quanto pare non c’erano i progetti. Il Comune non li aveva. L’errore base è stato fatto proprio quando venne data la comunicazione che il G7 si sarebbe svolto a Taormina: bisognava preparare già allora i progetti, muoversi subito e predisporre quello del Palacongressi in primis. Adesso al Palazzo dei Congressi c’è da pensare che verrà fatto un “rattoppino”. La villa ha uno smottamento in essere e bisognava fare una relazione e creare le condizioni per mettere tutto apposto: ora la burocrazia la conosciamo e non si può pensare di fare in un mese quello che necessiterà di un anno di lavori. La verità, a mio avviso, è che la politica taorminese ha scelto di arrivare all’ultimo momento, illudendosi in modo dilettantesco, di poter avere un’autorizzazione in deroga. Ma lo Stato ha incaricato un Prefetto che garantirà l’andamento regolare delle cose e farà tutto nel rispetto delle leggi ordinarie, con procedure che consentiranno di fare solo opere strettamente connesse all’evento. Alla fine, nonostante tutto -aggiunge Bevacqua – il G7 andrà benissimo dal punto di vista mediatico perché la superficialità sarà perfetta, cioè il programma ufficiale andrà bene come sempre accade in questi casi. Il vero peccato è che sul territorio rimarrà poco. Poteva e doveva essere una rinascita, probabilmente sarà stata un occasione sprecata”.

Il presidente emerito di Uftaa ha anche fatto il punto sulle previsione turistiche per il 2017 in Sicilia: “In questo momento le previsioni sono ottimali e continua ad esserci il fattore per noi positivo del Mediterraneo, visti i perduranti motivi di turbolenze nell’area che va dalla Tunisia all’Egitto, dove per altro non corrisponde al vero che ci sia in atto una significativa ripresa come qualcuno vuole far credere. Da quelle parti il mercato internazionale non reagisce e la Sicilia può averne vantaggi. Il problema è che il Governo Crocetta è una scatola vuota. Hanno fatto un disegno di legge sul turismo che è un disegno ma non una legge, cioè non cambia nulla. All’assessore Barbagallo va dato atto di essersi impegnato davvero, anche d’accordo con le categorie, ma poi se guardiamo ai fatti concreti rimane irrisolto il problema delle tariffe aeree e della continuità territoriale Ci sono iniziative che non sono coordinate tra loro e i funzionari non possono nemmeno lavorare senza una reale programmazione che venga rispettata. Qui si vive, negli uffici, con l’incubo che possa succedere qualcosa da un giorno all’altro”.

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