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Turismo: la Sicilia apre le porte alla Gran Bretagna

mercoledì 1 Febbraio 2017

La Sicilia punta ad aprirsi al mercato turistico della Gran Bretagna con l’obiettivo di piazzarsi tra le mete straniere preferite dagli inglesi. Nonostante gli effetti della Brexit. “Oggi la Sicilia si trova al settimo-ottavo posto delle destinazioni nazionali. Il nostro obiettivo è  salire al quarto posto, dopo le tre città d’arte Roma, Firenze e Venezia. Ci sono tutte le condizioni per farlo, i dati in crescita ci stimolano a raggiungere questo obiettivo, e iniziative come quella di oggi indubbiamente aiutano“. Cosi’ l’assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo, nel corso della tavola rotonda “Le potenzialità del turismo inglese e le opportunità per la Sicilia”, a Palazzo dei Normanni, alla presenza del vicepresidente dell’Ars, Giuseppe Lupo, del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, del presidente della Gesap, Fabio Giambrone, e in particolare di Steven Freudmann, chairman di ITT (Institute of Travel & Tourism), punto di riferimento del turismo inglese. “E’ un’iniziativa che vede protagonista la Regione con i tour operator, indispensabili per la promozione turistica e interlocuzione straordinaria verso un mercato tradizionalmente amico come quello del Regno Unito che vogliamo rafforzare – sottolinea Barbagallo -. La Sicilia è la regione con più siti Unesco al mondo: promuoveremo proprio quelli, sono i nostri grandi attrattori, ma troveranno spazio anche altri prodotti dell’assessorato come il cineturismo e La strada degli scrittori, prodotti che hanno valorizzato l’offerta siciliana e che saranno centrali nel 2017, quando aumenteremo anche i nostri presidi slow food da 46 a 51. Tutto questo nonostante l’atavico problema delle infrastrutture: E’ il caso di dire che le colpe del padre ricadono sui figli, ma l’azione incisiva che abbiamo intrapreso, come i trasporti con le Isole minori, gli interventi del Patto per il Sud, doteranno la nostra regione di infrastrutture e accoglieremo meglio i nostri turisti“.

Freudmann, per la prima volta in Sicilia (“e di questo mi dispiaccio, ma mi rifarò presto“, commenta), sottolinea come “i grandi eventi mondiali” legati anche al terrorismo, “ci danno l’opportunità di guardare alla Sicilia con sempre maggiore attenzione. I dati dicono che i flussi di inglesi in Turchia, Marocco ed Egitto sono diminuiti dell’80%, in Tunisia addirittura del 100%. I nostri turisti stanno esplorando nuove mete, devono essere belle e semplici da raggiungere. La piu’ grande crescita per il 2017 è prevista per Abu Dhabi, Cina, Canada, Islanda, Olanda, Australia, Sri Lanka e Azzorre. Io vorrei aggiungere la Sicilia a questa lista“. Complimentandosi con Orlando per la freschissima scelta di Palermo quale capitale italiana della cultura nel 2018, Lupo ha auspicato che “nel 2017 a Palermo e in Sicilia si parli molto inglese“. Dal canto suo Orlando si è rivolto al chairman di ITT spiegando che “Palermo e’ eccitante, sicura e non cara. E questo accade perche’ noi accogliamo tutti. Il 2018 – conclude il sindaco – potrà far segnare il boom vero del turismo siciliano e palermitano in particolare. Ce n’è abbastanza per dire che sono realtà giuste che arrivano nel momento giusto.

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