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Vicari: “Il Mezzogiorno per tornare a crescere ha bisogno di tre parole: resto al Sud”

sabato 5 Agosto 2017
“Ho letto sul vostro sito l’articolo riguardante il Dl Mezzogiorno ed in particolare la misura ‘Resto al sud’, il cui spirito avete colto pienamente, e come relatrice sento il bisogno di aggiungere qualche elemento è qualche considerazione”.
Comincia così una nota, inviata a noi dalla parlamentare nazionale ed ex sottosegretario alle infrastrutture e ai Trasporti Simona Vicari.
“Quando passeggio per i vicoli del centro storico di Palermo- sottolinea Vicari – , e mi riferisco, ad esempio, al quartiere della Chiesa di S. Anna, piazza Borsa e Magione respiro in maniera particolare la voglia da parte dei giovani palermitani di mettersi in gioco e di investire passione, vedo l’intraprendenza, mi imbatto in piccoli ma unici ed originali progetti imprenditoriali che sicuramente avrebbero bisogno di un ambiente un contesto economico più favorevole. L’intento della misura “resto al sud” è esattamente quello di invogliare i giovani a investire nel Mezzogiorno, e quindi anche in Sicilia”.
“È un investimento – prosegue – da parte dello Stato sulle loro capacità mettendo a disposizione complessivamente un miliardo e 250 milioni per l’avvio di nuove attività imprenditoriali da parte dei giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni in specifici settori. Durante l’esame del provvedimento in Senato abbiamo aggiunto delle significative migliorie. Infatti, se dapprima, era prevista l’erogazione di un finanziamento di massimo 40.000 euro, di cui il 35% a fondo perduto e il 65% in un prestito a tasso zero da rimborsare in otto anni, noi l’abbiamo esteso a 50.000 euro. Ed inoltre se prima le attività imprenditoriali coinvolte riguardavano la produzione di beni nei settori dell’artigianato e dell’industria e alla fornitura di servizi noi abbiamo esteso tale opportunità alla produzione di beni nel settore della pesca e dell’acquacoltura e alla fornitura di servizi turistici”.
“Investire sul turismo – prosegue Simona Vicari – un comparto che per il nostro Paese vale complessivamente il 4,2% del Pil, rappresenta la via giusta e corretta per rilanciare il Sud e creare occupazione e nuove prospettive per i giovani, offrendo un’opportunità a chi oggi rimane ai margini dell’occupazione e vuole investire le proprie capacità e qualità nel rilancio della propria terra. Inoltre, in Commissione, per favorire il ricambio generazionale e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile in agricoltura nelle regioni del Mezzogiorno abbiamo esteso la misura “Resto al Sud” alle imprese agricole: in alternativa ai mutui agevolati già previsti per legge, viene data la possibilità alle aziende agricole di accedere a un contributo a fondo perduto fino al 35 per cento della spesa ammissibile, nonché mutui agevolati a tasso zero di importo non superiore al sessanta per cento della spesa ammissibile”.
“Ma c’è un’altra iniziativa per i giovani del Mezzogiorno, under 40, che ritengo debba essere valorizzata: “Cammini e percorsi”. Si tratta del bando dell’Agenzia del Demanio per il riuso degli immobili pubblici che è già attivo e che si chiuderà l’11 dicembre 2017. Si tratta della concessione/locazione a titolo gratuito per 9 anni, rinnovabili per altri 9 inizialmente di 30 immobili. Le azioni per il recupero e riuso, che potranno essere realizzate sugli immobili, dovranno essere finalizzate ad offrire servizi al viaggiatore- turista-camminatore con proposte che abbiano questi requisiti: la qualità del progetto, gli aspetti della sostenibilità ambientale e dell’efficientamento energetico, la fattibilità e la sostenibilità della proposta turistica. In questo primo avviso per quanto riguarda la Sicilia si tratta del Casello ferroviario Ponte Patti a Calatafimi Segesta, della Stazione di vedetta Capo Feto a Mazara del Vallo e dellaTorre S. Francesco a Trapani. A questo primo avviso ne seguiranno altri con altri immobili. Sentivo il bisogno di aggiungere queste considerazioni al fin di consentire ai lettori una conoscenza più approfondita del provvedimento e degli impatti positivi che potranno prodursi”.
“Il Sud – conclude l’ex sottosegretario – per tornare a crescere a ritmi solidi ha bisogno delle energie e dell’intraprendenza dei suoi giovani. Ha bisogno di tre parole: “Resto al Sud”.

 

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