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A Bar Sicilia il sindaco di Messina Federico Basile: “Al lavoro su concorsi, waterfront, Vara” CLICCA PER IL VIDEO

sabato 9 Luglio 2022

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Considera la maggioranza ottenuta in Consiglio comunale come un valore aggiunto, ha la determinazione di ritenere gli elementi di criticità un’ opportunità e vuol essere giudicato passo per passo.

E’ Federico Basile il protagonista di questa puntata di Bar Sicilia. Incontriamo il neo sindaco di Messina a Palazzo Zanca e con lui parliamo delle sfide che si prepara ad affrontare, dal water front ai concorsi passando per il porto di Tremestieri e il Piano di riequilibrio, senza risparmiare frecciate a chi potrebbe rallentare il percorso di rilancio del Comune.

Basile, sindaco al primo turno con il 45,54% può contare grazie al premio di maggioranza su 20 consiglieri su 32 (numero destinato ad aumentare), quindi su una tenuta di ferro. Ma non si siede sugli allori.

No, non è nel mio stile. Ho ottenuto un risultato lusinghiero- spiega– I messinesi hanno capito il messaggio di continuità con i 4 anni che ci hanno preceduti ed è un messaggio che si fonda sulla concretezza. Considero la maggioranza un valore aggiunto che mi consentirà di fare anche quello che negli anni scorsi non è stato possibile. Il nostro metodo ed il nostro stile è quello della concretezza delle azioni”.

Federico Basile, ex direttore generale del Comune e prima ancora presidente del collegio dei revisori dei conti, è stato indicato candidato sindaco da Cateno De Luca non appena le dimissioni dell’ex cittadino sono diventate ufficiali, la notte del 14 febbraio. E la presenza di De Luca ha scandito tutta la campagna elettorale. Sarà un’ombra ingombrante?

Quel che si è avverte è la sua voglia di portare avanti le azioni. Cateno sarà presidente del consiglio comunale e sì, sarà di parte. La mia vittoria ha un colore ed è il colore di Sicilia Vera che non dimentichiamo ha doppiato il centrosinistra ed ha lasciato indietro il centrodestra La città ha quindi voluto questo sindaco e questo consiglio comunale. Con questo spirito acceleriamo tutti quei processi che si erano fermati o avevano incontrato ostacoli”.

Una delle priorità è l’affaccio a mare, per gran parte del quale c’è almeno un altro attore protagonista, l’Autorità portuale dello Stretto con il presidente Mario Mega che soprattutto negli ultimi mesi e durante la campagna elettorale è finito anche al centro di polemiche e scontri. Si ricorda non soltanto uno dei temi caldi, ovvero il deposito di gas naturale liquefatto a Pistunina, ma anche la querelle sull’ex teatro in Fiera e le frecciate che di recente Vincenzo Franza ha lanciato a Mega, definito uomo solo al comando. Anche su questo fronte Basile ha le idee chiarissime.

Ho avuto un incontro con il presidente Mega ed è stato un momento cordiale, abbiamo individuato le strade da percorrere su alcuni temi. La questione della titolarità delle aree, che chiederemo, sarà discussa sui tavoli regionali e nazionali. Nel frattempo con Mega stiamo cercando di capire una serie di tempistiche e il Comune vuol essere parte attiva e preminente. L’area è dei messinesi e non dell’Autorità portuale. Le AP passano, la città resta. Lo dico da cittadino e non da sindaco. Ad esempio io la Fiera la immagino come luogo aperto, la cancellata deve essere eliminata, deve essere un’area in continuità con il lungomare e la città. I 12 padiglioni li vedo bene ognuno dedicato ad un tema diverso, la cultura, lo sport, lo spettacolo. Soprattutto deve essere una Cittadella da vivere tutto l’anno. Ci sono i parcheggi, il tram, gli spazi. Non è concepibile che Mega dopo aver demolito l’ex teatro dica adesso che non sarà ricostruito. Beh, poteva dirlo prima. Il nostro incontro è stato garbato ma per me è importante portare risultati alla città. Non è minimante pensabile avere un affaccio a mare chiuso alla città e non sapere neanche per quanto tempo sarà così. Quindi, o il Comune ha la titolarità delle aree oppure, chi ce l’ha in questo momento ci metta del suo anche con il nostro apporto. Quanto al resto, là dove il Comune ha piena titolarità abbiamo progetti che stiamo portando avanti e i risultati si vedono”.

Per quanto riguarda il porto di Tremestieri, che rischia di diventare dopo 15 anni l’ennesima incompiuta, il sindaco, insieme all’assessore Mondello ha già avuto alcuni incontri per capire lo stato dei lavori e soprattutto per evitare che ci siano ulteriori ritardi.

C’è poi il nodo concorsi, perché dopo quasi 30 anni il Comune di Messina tornerà a farli, così come annunciato in campagna elettorale.

Vi stupirò. Abbiamo già predisposto la delibera di modifica del Piano di fabbisogno del personale e trasmesso gli atti alla Cospel (ndr Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali) perché il Comune di Messina dal 2012 è in riequilibrio quindi per i concorsi è necessario il via libera della Commissione. A fine luglio mi recherò personalmente in Commissione. Se c’è l’ok allora entro la fine dell’anno possiamo avviare i bandi. E’ chiaro che poi i tempi saranno quelli tecnici, stiamo parlando di 350 posti a tempo indeterminato al Comune, più altri 150 per il corpo di polizia municipale, quindi ci saranno almeno 20 mila domande con i tempi conseguenti. Discorso meno lungo per le partecipate, come Messina servizi bene comune e Atm”.

Intanto, l’amministrazione si sta preparando all’evento che per Messina è quello centrale, ovvero la Vara, processione che ritorna dopo due anni di pandemia. E’ in atto la revisione della macchina votiva: “Stiamo lavorando con gli assessori Caruso e Minutoli perché sia la Vara del rilancio e della rinascita e non mi riferisco solo al cartellone del programma ma anche al fatto che Messina deve tornare a riprendersi quegli spazi che aveva e che le sono stati tolti. Io vivo tutti gli elementi di criticità come elementi di vantaggio e chiedo che la mia amministrazione non venga giudicata alle prossime elezioni ma passo dopo passo. Spero poi di avere da novembre un presidente della Regione….non dico il nome…..che mi consenta di fare quello che finora non è stato possibile perché è capitato negli ultimi anni che la Regione ha tirato il freno a mano”

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