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A Bar Sicilia l’assessore regionale all’Istruzione Lagalla: “Le scuole sono luoghi sicuri” | VIDEO

domenica 1 Novembre 2020

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A Bar Sicilia la puntata numero 129 è dedicata all’istruzione e alla scuola al tempo del Covid-19, con le polemiche incandescenti che si sono susseguite sull’argomento. Ospite del direttore responsabile Manlio Melluso e del direttore editoriale Maurizio Scaglione è l’assessore regionale alla Formazione professionale e all’Istruzione Roberto Lagalla.

Essere in questo momento assessore all’istruzione in Sicilia implica due ordini di problemi – afferma LagallaIl primo è la gestione dell’ordinario: la nostra è una scuola che ha una dispersione scolastica di portata particolarmente significativa, circa il 20%, e che quindi deve essere soggetta un processo di ammodernamento e di cambiamento che avevamo già avviato. Nel frattempo interviene la grande difficoltà e complessità della gestione del covid ,che si divide in due parti: quella della della scorsa primavera nella quale la essere assessore ha significato rafforzare i sistemi di apprendimento digitale, e quella di ogg,i dove occorre bilanciare la presenza fisica dei ragazzi e dei docenti delle scuole con il rischio di contagio dopo un’estate di grande lavoro da parte soprattutto dei dirigenti scolastici del ministero“.

Lagalla fa chiarezza sulle competenze dei vari enti, statali e territoriali, in materia di istruzione in questo periodo pandemico: “Nello specifico del covid-19 la situazione si complica. Perché le ordinanze contingibili e urgenti, tanto dei presidenti delle regioni, quanto in dpcm, quanto a livello locale su stati particolari di crisi (le zone rosse per intenderci), introducono anche le determine dei sindaci sulla base del parere dell’autorità sanitaria. Per cui, regolare questo puzzle è una cosa particolarmente complessa“. Poi una postilla sulla Sicilia: “Devo dire che non ci abbiamo pensato e qui non c’è  molta più confusione di quella che c’è in tutte le altre regioni. Noi non abbiamo avuto una difficoltà ad adeguarsi al 25% perché lo stato del contagio nell’Isola non è maggiore di quello del paese, anche se è in avanzamento“.

E se il messaggio non fosse chiaro, Lagalla lo dice in maniera netta: “Le scuole sono dei luoghi sicuri, protetti. Abbiamo lavorato intensamente, tutti. Io non ho un’idea del primato di un’istituzione rispetto all’altra – afferma – io ho un’idea della funzione concorrente della sussidiarietà. Le scuole stanno seguendo protocolli assolutamente rigorosi, attenendosi a linee guida che sono state emanate tanto a livello centrale che a livello regionale, tanto è vero che la segnalazione di nuovi contagi direttamente in ambito scolastico e quindi riguarda operatori e studenti è di un fattore 10 punti inferiore alla popolazione generale, dimostrazione  biologica che la scuola non è generatore di infezione“. Sulle superiori ha pesato la questione trasporti: “Sono state chiuse nella considerazione che una massa di 300.000 persone tra studenti e docenti che si muove quotidianamente determina una pressione antropica sui trasporti e sul territorio che in questo momento, per comune determinazione nazionale e regionale, è bene sottrarre alla mobilità generale“. Sul punto, Lagalla risponde al viceministro Cacelleri, che ha chiesto polemicamente alla Regione che fine abbiano fatto i fondi dedicati:  “Avevamo segnalato la necessità che le regioni trovassero un rafforzamento del sistema di trasporto pubblico locale, perché era prevedibile quello che oggi è sotto gli occhi di tutti. Soltanto l’8 settembre il governo nazionale ha preso in considerazione questa ipotesi e ha avvito una procedura che ancora non si è completata sul piano della disponibilità concreta delle risorse“, sono le parole dell’assessore.

Tei caldi sul fronte scuola sono banchi monouso e didattica a distanza. Sulla prima questione Lagalla afferma: “Il governo nazionale si è ha assunto non solo la realizzazione dell’iniziativa ma anche di distribuzione e di programmazione della distribuzione. La Sicilia ha chiesto un ricambio attraverso i suoi dirigenti scolastici, da banchi biposto a monoposto, tant’è che oggi abbiamo anche un problema di accasermamento”. Sulla Dad, Lagalla snocciola tutte le misure: “Abbiamo dato oltre 7000 tablet agli istituti scolastici, abbiamo sostenuto i costi per la connessione, abbiamo predisposto una piattaforma regionale per l’ erogazione dell’ offerta formativa, abbiamo creato un percorso televisivo per favorire l’apprendimento dei ragazzi degli ultimi anni, abbiamo proposto un corso di alfabetizzazione didattica per i docenti, abbiamo inserito nella legge di stabilità 15 milioni di euro per il potenziamento della Scuola digitale e 20 milioni di euro per la lotta alla dispersione scolastica alle povertà educative“.

Una battuta anche sul concorso docenti e sull’opportunità di svolgerlo visto il rischio assembramenti: “L’obiettivo è nobile da parte del ministro, quello di stabilizzare i precari della scuola. Esiste un problema di metodo sul quale proprio l’altro giorno noi come giunta regionale ci siamo espressi con un invito al ministro a differire la data delle prove che sono previste fino al 16 novembre”.

Infine, un pensiero su Università ed Ersu: “Gli ERSU siciliani negli ultimi due anni sono stati in grado di aumentare l’erogazione di prestazioni agli studenti. Durante il covid siamo intervenuti a sostegno degli affitti da parte degli studenti. Le Università hanno una loro autonomia, invece, sia sul piano della ricerca che della didattica. L’importante è il trend, e le nostre università hanno intrapreso una buona direzione, anche un percorso di, come dire, ritorno a casa degli studenti“, conclude.

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