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A Bar Sicilia Trizzino sulla candidatura a sindaco di Palermo e sullo scontro Conte-Grillo nel M5S | VIDEO

domenica 4 Luglio 2021

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Lo scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte per la leadership del Movimento 5 Stelle, la candidatura a sindaco di Palermo, il governo Draghi, l’ambiente e la transizione ecologia: questi e tanti altri gli argomenti toccati durante la puntata numero 164 di Bar Sicilia, che ha visto ospite del direttore responsabile de ilSicilia.it Manlio Melluso e del direttore editoriale Maurizio Scaglione il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Giampiero Trizzino.

Prima domanda sulla possibile candidatura alla carica di sindaco di Palermo di Giampiero Trizzino, che conferma: “Ci proviamo. Palermo è una sfida per me di grande importanza perché è la mia città, la città che amo. Noi abbiamo abbiamo lanciato questa sfida, adesso è tutto in divenire, anche la possibilità di fare alleanze. Il movimento, lo avete letto in questi giorni, è in una situazione un po’ di difficoltà. Dobbiamo rialzarci e poi aprire le danze con possibili lavori in comune, da soli o con altri“.

Nessun trinceramento da parte di Trizzino, che risponde sulla sua posizione riguardo al conflitto interno ai Cinquestelle, lo psicodramma che vede protagonisti Grillo e Conte, e la possibile frattura: “L’unico simbolo che riconosco è quello dei 5 Stelle. Non mi sono allontanato dal mio gruppo nonostante le difficoltà, che non ho mai mancato di rappresentare, e nonostante il fatto che non fossi per nulla d’accordo al governo Draghi, cosa che ho manifestato ancor prima che ci fosse la fiducia. L’unica mia richiesta è che si esprimano gli attivisti del MoVimento 5 Stelle“.

Il deputato regionale non manca di sottolineare gli errori del M5S: “Le transizioni sono positive quando si migliora la situazione di partenza – afferma, riferendosi alle evoluzioni pentastellate –, è vero che il M5S ha fatto degli errori con dei cambiamenti rispetto quello che era in origine: eravamo opposizione, siamo diventati movimento di governo con la Lega prima, con il Pd poi, con Draghi adesso, quest’ultima scelta che io non ho condiviso. Però devo dire che sono state fatte grandi cose a livello nazionale, per esempio quando avevamo Sergio Costa alla dicastero dell’Ambiente”.

Determinata la presa di posizione in termini di giudizio sull’amministrazione comunale di Orlando a Palermo e la risposta a un’eventuale convergenza col primo cittadino per le amministrative del 2022, magari sponsorizzata dal Pd: “No, senza mezzi termini – taglia corto Trizzino – e deve essere chiaro a tutti. Io non posso avviare una campagna elettorale, qualora mi fosse concesso di farlo, cambiando quello che ho sempre detto su questa amministrazione. A Palermo c’è una situazione disastrosa: dal sistema dei rifiuti ai cimiteri, passando alla gestione Amap  fino al manto stradale. Dal 2017 siamo all’opposizione in consiglio comunale, chiuderemo questa sindacatura all’opposizione e il Movimento 5 stelle si presenterà in opposizione a quello che è stato fatto finora da Orlando. Poi se il Pd si vorrà smarcare da Orlando e sostenere questa candidatura, bene. Altrimenti Amen“.

Giampiero Trizzino è responsabile Ambiente del M5s: critico il giudizio sull’operato del ministro alla Transizione ecologica Roberto Cingolani: “Cingolani non è un Ministro dei 5 Stelle e noi abbiamo sbagliato a sostenere l’idea che lo fosse – afferma il deputato regionale –, lo ha detto tra l’altro lui di non essere dei 5 Stelle. Prima ancora che ci fosse il voto degli attivisti sulla piattaforma Rousseau io manifestai delle perplessità, prima ancora di conoscere il candidato: dissi che questa fusione tra ministeri poteva essere pericolosa perché se non gestita bene non sarebbe servita assolutamente a nulla“.

Nel finale, una battuta sulla possibilità del recupero dei rapporti tra Grillo e Conte: “La politica non è come un’amicizia, che poi ti vai a prendere una birra e chiarisci, ci sono un miliardo di compromessi: io l’ho detto un miliardo di a volte, è necessario che ci sia il coinvolgimento degli attivisti e dei portavoce, perché sono stati letteralmente estromessi da questo dibattito“.

 

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