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A Gangi si rinnova la tradizione con la “Sagra della Spiga” [Il programma]

venerdì 3 Agosto 2018
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La vostra Patti Holmes, cari Watson, vuole farvi penetrare in una meravigliosa tradizione campestre che ha per palcoscenico uno dei tesori della nostra Sicilia, Gangi (PA). Partiamo con gli indizi che vi faranno scoprire qualcosa di più su questo luogo d’incantamento:

  • Borgo dei borghi 2014
  • Uno dei gioielli delle Madonie
  • Identificato, da alcuni studiosi, con la città cretese di Engyon
  • Legato alle Météres, dee Madri cretesi protettrici della fecondità
  • A Demetra, dea delle messi
  • Famosa per la sua Accademia degli industriosi, fondata dal barone Francesco Benedetto Bongiorno

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Proprio in questo borgo incantato, dal 3 al 12 agosto, si svolgerà la 54esima edizione della Sagra della Spiga che, curata dalla Pro Loco di Gangi, nata il 24 aprile 1955, è divenuta il fulcro delle feste madonite e dell’intera provincia. La Sagra della spiga di Gangi è tra le manifestazioni che sono state inserite nel calendario dei grandi eventi della Regione Sicilia, sotto la voce “Tradizioni nobiliari e contadine“. Vari i momenti che potrete vivere:

A Vanniata da Festa“: “u Vanniaturi” (il banditore), a cavallo di un asino, nel suo antico costume e con il tipico tamburo, gira per le vie del paese annunciando l’inizio della manifestazione e il relativo programma;

U Corteo du Zitu“: sfilata di figure d’epoca a cavallo per le vie del paese; rievocazione dell’antica usanza da parte della famiglia dello sposo di far visita alla sposa e chiederne la mano;

A Zuccatina da Zita“: commedia d’autore locale in vernacolo che rievoca l’antica maniera di chiedere in sposa una ragazza;

A Manciata di novi cosi“: caratteristica mistura cotta di legumi e cereali (lenticchie, fave, ceci, fagioli, piselli, cicerchie, mais, si escludono il frumento per chi ha intolleranza al glutine), che viene offerta ai presenti;

Il corteo di Demetra

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La sfilata è divisa in sezioni: la prima è il Corteo di Ziti, che rievoca un tipico cerimoniale adottato dalle famiglie dei promessi sposi pochi giorni prima delle nozze; segue il gruppo folk Engium che si esibisce in danze della tradizione popolare; la seconda è dedicata alla vita dei campi e descrive l’antica vita contadina, in particolare il lavoro che occorreva per compiere il ciclo dei grano. Tra i figuranti: u seminaturi, seguito da una coppia di muli che trainano un arato di legno; i scerbatoti, nell’atto di togliere le sterpaglie dal campo; i mietitori e i legatori che, con l’ausilio di due antichi strumenti (ancina e ancinedda), raccoglievano le spighe in piccole unita, i jrmiti, che venivano poi assemblate e legate formando le gregne, cioè i covoni; la terza sezione è “u Bagliu du Baruni“, che vede sfilare tutti i personaggi legati alla vita e all’attività della nobiltà contadina. Chiude il corteo la sezione Mitologica dove sfilano tutte le figure legate al culto di Demetra, dea delle messi, e delle Méteres, dee della fertilità, cui pare fosse dedicato un tempio sul vicino Monte Alburchia.

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Il corteo mitologico, è aperto dal simbolo della fertilità a cui segue, il Kàos, il vuoto primordiale da cui si generarono Erebo e Nera Notte che, danzando, divisero i semi mal congiunti originando la terra, l’acqua, il fuoco, l’aria, il giorno, la notte, le ore e le stagioni dove tutto e indistinto; Artemide, la vergine dell’arco d’argento, dea preposta alla caccia, ai monti e alle selve, personificazione divina della luce lunare, seguita da tre Naiadi, ninfe del fiume, regalatele da Zeus col compito di badare ai calzari della dea e ai suoi cani quando era impegnata nella caccia; Apollo, dio del sole, delle medicine, delle arti, della musica e della poesia, che dà la luce e impone le tenebre, che è preceduto dai Sacerdoti, con la caratteristica fascia bianca che cingeva i loro capi, e dalla Pizia, la Sacerdotessa che, dopo aver bevuto dell’acqua sacra tenendo in bocca una foglia di lauro, entra in estasi proclamando i responsi dell’oracolo di Delfi; dopo Apollo, le tre muse: Calliope (della poesia), Tersicore (della danza) ed Euterpe (dell’arte dei flautisti); Pan, divinità campestre dalle sembianze caprine e dedito a scorribande presso i boschi nell’intento di catturare e concupire le Ninfe, seguito da Siringa e Piti che non riusci a concupire e che, dopo un lungo inseguimento, si trasformarono la prima in canna (da questa il dio creò il flauto), e la seconda in albero di fico; Dioniso, dio del vino, della viticoltura e della frutticoltura, circondato dai Satiri (semi-dei boschivi), dalle Menadi (mogli che abbandonarono i mariti), accompagnato dal precettore Sileno e il cui corteo è aperto dalle Iadi, ninfe della montagna, a cui il dio fu affidato da fanciullo; Persefone, bellissima figlia di Demetra vittima del ratto ad opera di Plutone, che simboleggia la ciclicità delle stagioni e del raccolto; Demetra (Cerere per i Latini), la madre del grano, dea delle messi, dell’abbondanza e della agricoltura, infine, incede maestosa nell’ultima stravola (antico mezzo di trasporto, simile a una grande slitta trainata dai buoi).

Sagra della Spiga

Curiosità
Come vi abbiamo accennato, le origini di Gangi affonderebbero nel mito. Per Diodoro Siculo furono i Cretesi, sopravvissuti alla morte di Minosse, a fondarla; secondo una leggenda, invece, questa colonia, scomparsa nel nulla, sarebbe stata famosa per il suo tempio alle Dee Madri. Nel 1910 Emanuele Ciaceri, in “Culti e miti nella storia dell’antica Sicilia”, avvalorò questa ipotesi legandola al culto delle Méteres e Goethe, per ideare la scena delle Madri del Faust, grande capolavoro della letteratura mondiale, attinse proprio ad esse: “Intorno a loro, nessun luogo, e tempo ancora meno. Parlare di loro ci si sente a disagio. Sono le Madri! Dee sconosciute a voi mortali e da noi non volentieri nominate. Per la loro dimora ti occorre frugar nell’abisso… A te! Prendi questa chiave. La chiave riconoscerà il giusto luogo. Seguila nella discesa: ti condurrà alle Madri. Un tripode ardente ti farà infine manifesto, che tu sei giunto nel profondo del più profondo abisso. Alla sua luce, vedrai le Madri. Le une seggono, altre stan dritte e vanno così come capita“.

La vostra Patti Holmes vi invita a non perdere questa Sagra delle meraviglie, che unisce miti e riti che vengono accuratamente custoditi dai gangitani e, poi, da vera buongustaia vi consiglia di gustare “A Manciata di novi cosi”, una squisita mistura cotta con 9 tipi di legumi insaporiti con della carne di rinomata qualità, preparata in grossi pentoloni rivestiti di stagno, i quadare, e messa a bollire per almeno 5 ore prima di essere pronta per la degustazione.

 

PROGRAMMA

Venerdì 3 agosto

Alle 18
“A Vanniata da festa”. Il banditore armato di voce e tamburo comunica alla popolazione il calendario degli eventi

Sabato 4 agosto
Alle19 – Centro storico
“Processione du pani di Burgisi”

Domenica 5 agosto
Alle 20 – Piazza del Popolo
“Spartenza du pani di Burgisi”

Lunedì 6 agosto
Alle 21,30 – Piazza del Popolo
Esibizione dei Gruppi Folkloristici Internazionali

Martedì 7 agosto
Alle 21,30 – Piazza del Popolo
Esibizione del Gruppo Folkloristico Engium di Gangi

Mercoledì 8 agosto
Alle 21,30 – Piazza del Popolo
“A Zuccatina da Zita”. Commedia in vernacolo a cura dell’Ass. Filodrammatica “Il Minotauro”, ottimizzazione Proloco

Giovedì 9 agosto
Alle 21,30 – Piazza del Popolo
Concerto musicale del gruppo “Nkantu d’Aziz”

Venerdì 10 agosto
Alle 21,30 – Piazza del Popolo
Esibizione dei Gruppi Folkloristici Internazionali

Sabato 11 agosto
Alle 9,30 – Piazzetta Bongiorno
“L’alimentazione nel tempo”: convegno sull’alimentazione dalla preistoria ad oggi

Alle 16
Escursione guidata presso Monte Alburchia,a cura dell’Ass. Artec

Alle 21 – Viale delle Rimembranze
“A Manciata di Novi Cosi”, degustazione della tradizionale mistura di legumi cotta a legna

Domenica 12 agosto
Alle 11 – Centro storico
Giro del Gruppo Folk Engium e dei carretti siciliani

Alle 11,30 – Viale delle Rimembranze
“Stravole a vista”: esposizione delle stravole addobbate

Alle 17,30 – Centro storico
“Corteo di Demetra”

Alle 22 – C.da S. Caterina
“U pisatu”, commedia in vernacolo del prof. Cataldo Sorrentino. Scenografia e ottimizzazione Pro Loco di Gangi. Riproposiizone del tipico ambiente rurale.

Buona Sagra della Spiga e tanta prosperità a tutti voi.

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