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Al Garibaldi di Catania impiantato pacemaker senza fili su paziente cardiotrapiantato

sabato 26 Febbraio 2022

È stato impiantato a Catania, presso la Divisione di Cardiologia dell’ospedale Garibaldi Centro, diretta dal dott. Salvatore Felis, il primo caso in Italia, e secondo al mondo, di pacemaker senza fili “leadless” in grado di garantire sincronia atrioventricolare (AV) in un paziente affetto da cardiomiopatia ischemica cronica, in trattamento dialitico ed in terapia immunosoppressiva cronica, già sottoposto a trapianto di cuore nel 1999.

Il paziente era giunto presso l’ambulatorio di aritmologia per riscontro, ad esame Holter, di pause maggiori di 2,5 secondi e blocco atrioventricolare (BAV) di II° con conduzione 2:1 e 3:1 intermittente. Trattandosi di un paziente cardiotrapiantato che, causa insufficienza renale cronica, si sottopone più volte a settimana a trattamento dialitico, ci spiega il dott. Arcidiacono responsabile riabilitazione cardiaca, si è scelto di aiutare il suo cuore attraverso l’impianto di un pacemaker senza fili leadless per cercare di ridurre al minimo, se non annullare del tutto, il rischio di infezioni.

L’intervento salvavita è stato eseguito dal dott. Giuseppe Calvagna cardiologo interventista, professionista stimato a livello nazionale per i suoi interventi innovativi. Dopo essere stato per tanti anni in prima linea all’ospedale San Vincenzo di Taormina, diventando un punto di riferimento per l’utenza non solo siciliana ma proveniente anche dalle altre regioni italiane, per la risoluzione di tutte quelle complicanze meccaniche ed infettive legate ai cateteri e alla tasca (dove si alloggiano i pacemaker transvenosi tradizionali), Calvagna recentemente è entrato a far parte della squadra di Aritmologia dell’ospedale Garibaldi Centro. Coadiuvato in sala dal dott. Giuseppe Arcidiacono e dal dott. Domingo Castelli afferma che “il pacemaker leadless senza fili, prodotto dall’azienda americana Medtronic, per la prima volta nella storia della cardiologia e dell’elettrostimolazione, ci consente non solo di risolvere il problema cardiaco ma di garantire ai nostri pazienti un completo ritorno alla vita di prima senza alcuna limitazione all’attività fisica post intervento.”

“Infatti a differenza dei pacemaker transvenosi tradizionali”, prosegue il dott. Felis, “il dispositivo senza fili non lascia alcuna cicatrice o protuberanza toracica, perché così piccolo da venir posizionato direttamente nel cuore attraverso una vena che parte dalla zona inguinale.” Proprio grazie al suo posizionamento all’interno del cuore, il pacemaker leadless consente di eliminare tutte quelle complicanze di natura infettiva o meccaniche, in acuto e in cronico, correlate sia alla presenza dei fili dentro al cuore che alla tasca dove viene alloggiato il pacemaker tradizionale.

Tali interventi innovativi costituiscono un esempio di buona sanità frutto di un ottimo lavoro sinergico di un’equipe medico – infermieristica che mette passione nel regalare una vita migliore ai propri pazienti. “Questo reparto” prosegue il dott. Fabrizio De Nicola, direttore generale dell’azienda ospedaliera ARNAS Garibaldi, “si caratterizza per essere un’eccellente punto di riferimento sul territorio dimostrando, attraverso un intervento così innovativo, il secondo in tutto il mondo, di un pacemaker senza fili leadless in un paziente cardiotrapiantato, quello che i cittadini si aspettano da un ospedale di secondo Livello.”

“Un risultato del genere” prosegue il dott. Giuseppe Giammanco, direttore sanitario dell’azienda ARNAS Garibaldi “è frutto non solo di un grande sforzo economico per l’acquisto di una tecnologia così avanzata ma anche di una profonda pianificazione strategica nell’acquisizione di risorse e competenze nella professionalità, come il dott. Giuseppe Calvagna appena giunto nella nostra azienda.”

L’amministrazione dell’ARNAS Garibaldi in piena condivisione e sinergia con le altre aziende ospedaliere sul territorio da anni è ormai focalizzata nel creare dei protocolli di cura innovativi che, attraverso un’interazione efficace tra paziente, operatore sanitario e tecnologia,  mettano il cittadino e i suoi bisogni  al centro del percorso di cura.

L’equipe medica di Aritmologia punta adesso sul prossimo step evolutivo che sarà quello di poter offrire  i benefici di questa tecnologia senza fili  a quanti più pazienti possibili, in modo da adempiere alla nostra missione di salvare vite umane in modo sempre più innovativo e tecnologico ma soprattutto col cuore.

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