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“All’ombra dei cipressi e dentro l’urne…”

sabato 9 Gennaio 2021
cimitero rotoli bare deposito

Ne dicembre 1992, appena eletto sindaco, mi ritrovai il problema di una ventina si salme insepolte per un’agitazione, o qualcosa di simile, degli addetti alla inumazione del cimitero dei Rotoli.

Mi sembrò una cosa insopportabile e quindi mi recai al cimitero, mi armai di pala e piccone, e iniziai a scavare. La provocazione ebbe effetto e potei, con sollievo della mia schiena, posare i pesanti attrezzi. Sono trascorsi 28 anni, emesse un numero imprecisato di ordinanze, presi pubblici e solenni impegni, ma i feretri insepolti sono oggi circa 600!

Però abbiamo trovato uno dei responsabili: il bobcat!

Il bobcat  è una macchina edile, di dimensioni limitate, di facile manutenzione, nata per effettuare scavi in aree dove è impossibile l’accesso di grandi mezzi.

Quello del cimitero dei Rotoli ha subito la foratura, casuale o dolosa, di una ruota circa un mese fa ed in tutto questo tempo non si è riusciti a ripararlo quasi che si trattasse di sostituire le barre di cadmio di una centrale nucleare!

Qualche mese fa, l’assessore D’Agostino, lasciato solo come nelle migliori tradizioni, si dimise, “spontaneamente “, per non essere riuscito a risolvere alcuni spinosi problemi, primo fra tutti la mancata tumulazione di circa 500 salme.

Il sindaco, ovviamente non lo difese e fece intendere che avrebbe risolto il problema in breve tempo. Le bare insepolte, dopo questa straordinaria attività sindacale, sono diventate circa 600!

Fra gli argomenti usati per giustificare questa vergogna ne spiccano due: il bobcat di cui si è detto e la criticità manifestatasi per la sospensione di alcuni addetti al cimitero, in relazione a provvedimenti dell’autorità giudiziaria.

Non è che i colpevoli stiano fra i magistrati e le forze dell’ordine che cercano di mettere un poco di ordine nella “selva oscura” del cimitero dei Rotoli, da sempre, come dicono le cronache e le indagini di polizia, sottoposto a pressioni mafiose e da queste inquinato?

Basterebbe spostare qualche decina fra le centinaia di ex PIP, LSU, precari ogni tipo e quant’altro, in questa postazione subito; ma questo sembra difficilissimo.

Sappiamo, anche se non concordiamo, che esistono protezioni, garanzie indebite, consensi elettorali da salvaguardare ad ogni costo ma, c’è un limite a tutto e, questo limite, è stato scandalosamente superato e non solo ai rotoli.

Un silenzio tombale inoltre scende sull’impianto di cremazione ed in particolare sul nuovo cimitero che le favole comunali narrano dovrebbe sorgere a Ciaculli. Aggiungo che potrebbe, in quanto esistono sia il progetto che il finanziamento ma, casualmente, non si è neanche iniziato a procedere agli espropri. Certamente non mi potrà essere utile!

Infine, al di là della bassa cucina con cui siamo costretti a confrontarci ogni giorno, sono convinto che il grado di civiltà di una comunità si misura anche dal rispetto che si porta ai defunti ma, a Palermo,  è venuto meno anche questo.

I pennacchi che l’amministrazione porta in giro non servono a niente ed i responsabili di questo andazzo dovrebbero prendere atto del loro fallimento e rimettersi agli elettori, gli unici che hanno il diritto di scegliere il futuro della loro città.

 

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