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Almaviva, revocati i trasferimenti in Calabria

venerdì 3 Febbraio 2017
Almaviva

Dal colosso dei call center Almaviva Contac si apprende come siano state annullate le dislocazioni da Palermo a Rende dei lavoratori impiegati nella commessa Enel scaduta a dicembre. Exprivia, la società che si è aggiudicata l’appalto, non ha assunto i 136 operatori che rimangono comunque nella sede siciliana di Palermo rispetto ai 98 indicati nell’intesa, siglata al ministero dello Sviluppo economico a novembre scorso, mantenendo quindi l’impegno con il governo e i sindacati.

Eliana Puma
Eliana Puma

Lo stop dei trasferimenti da Palermo a Rende dei lavoratori di Almaviva Contact è una buona notizia, rappresenta un atto di responsabilità dell’azienda“. Lo dice Eliana Puma della segreteria nazionale della Fistel Cisl, commentando la revoca dei trasferimenti dalla Sicilia alla Calabria degli operatori di Alamviva Contact, impiegati nella commessa Enel scaduta a dicembre e non transitati in Exprivia. “Si tratta di una applicazione sperimentale delle clausole sociali – aggiunge – frutto di lunga trattativa con le aziende e che ha visto la mediazione del ministero dello Sviluppo economico, che si è speso per scongiurare la perdita di posti di lavoro che con il trasferimenti a Rende si sarebbe potuta verificare. Avevamo chiesto all’azienda in una nota unitaria di stopparli e farsi carico di mantenerli in servizio a Palermo. Siamo soddisfatti”.

almaviva-cislPer le organizzazioni sindacali, infatti, sarebbe in parte stato disatteso l’accordo sui trasferimenti siglato al Mise a novembre scorso tra Exprivia, il governo e i sindacati. L’accordo prevedeva il passaggio proprio degli operatori, da quest’ultima ad Exprivia, su base volontaria. Ma la società, secondo i sindacati, avrebbe dichiarato la propria disponibilità ad assumere 257 lavoratori su 297 indicati nell’intesa ministeriale.

Il mese scorso il presidente di Almaviva Contact, Andrea Antonelli, in una riunione svoltasi a Palermo ha dichiarato che la società ha intenzione di puntare proprio sul capoluogo siciliano come principale sede italiana, nonostante continui a registrare perdite per circa un milione di euro al mese e la sussistenza di esuberi strutturali. Una notizia che ha suscitato stupore e un cauto ottimismo da parte dei sindacati;

 

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