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Amministrative, centrodestra nel caos. Lettera alla Meloni contro la candidatura di Zambuto

mercoledì 26 Febbraio 2020
Zambuto e Renzi

Qualcuno potrebbe dire che la valenza e il parere politico di un ex sindaco di un piccolo paese come Aragona è solo una goccia nel mare tra intrecci e giochi di potere in vista delle prossime amministrative siciliane. Ma Biagio Bellanca, ex primo cittadino del paese in provincia di Agrigento (da sempre militante nei partiti di destra), rappresenta la base politica che nutre maggiore sofferenza in merito a questo centrodestra, che tanto decanta unità ma che ancora è un mosaico nel quale mancano all’appello numerosi “cocci”.

Proprio ieri, duro si era consumato il botta e risposta tra il commissario della Lega Stefano Candiani e il deputato dell’Ars di Diventerà Bellissima Pino Galluzzo. Il braccio destro di Matteo Salvini aveva denunciato la mancanza di “correttezza politica” del movimento del governatore Musumeci sul caso delle elezioni a Milazzo e non è tardata ad arrivare la risposta di Galluzzo.

La sostanza, comunque, è un centrodestra fatto da mal di pancia, lotte interne e guerre fratricide. Una delle piazze dove gli umori politici sono in ebollizione è Agrigento. Ricordiamo al momento come stanno le pedine nella scacchiera della citta dei Templi: in lizza per la candidatura a sindaco ci sta l’uscente primo cittadino, Lillo Firetto. L’ex esponente del Pd renziano ed ex primo cittadino agrigentino Marco Zambuto sarebbe sostenuto dal deputato regionale forzista Riccardo Gallo, ma anche il dirigente di FdI Calogero Pisano vuole fortemente la sua candidatura. Una delle registe di questa operazione sembra essere anche la deputata regionale di Diventerà Bellissima Giusi Savarino. Poi c’è Franco Miccichè noto medico di Agrigento, fortemente appoggiato dall’autonomista Giovanni Di Mauro e su cui sono riposte le simpatie di molti leghisti agrigentini. Queste sono ufficiosamente le candidature del centrodestra. Per non dimenticare l’avvocato Davide Lo Presti, sponsorizzato dall’area Genovese.

Ma tornando all’ex primo cittadino Bellanca, proprio in vista delle amministrative di Agrigento giorni fa ha scritto a Giorgia Meloni e a tutti i vertici di Fratelli d’Italia per fare chiarezza sulle posizioni del partito in merito alla collocazione politica da tenere per le imminenti elezioni cittadini. Una lettera dura e che vorrebbe far riflettere il partito della Meloni in merito alla scelta di Zambuto per la corsa al primo cittadino. Ma a quanto pare, i mal di pancia dell’ex sindaco di Aragona sarebbero ampiamente diffusi dalla base del partito di Fratelli di Italia. Anche se Bellanca ha già scelto da che parte stare. Ossia con il candidato degli autonomisti Franco Miccichè.

Numerosi sono stati i tavoli politici disertati da esponenti del centro destra o arrivati alla conclusione con un nulla di fatto.

In tanti pensano che le fratture non siano facili da sanare e che il centrodestra possa correre ‘spaccato’ in numerosi comuni siciliani.

La lettera dell’ex sindaco di Aragona.

“…Non si può che plaudire alle sagge parole espresse dal Dirigente Nazionale Mimmo Incardona che, con la lucidità che gli è propria,  ha bollato come “frettolose, poco rispondenti alla base dei partiti, autoreferenziali e senza identità politica” le voci che vorrebbero già definita la candidatura a Sindaco per la Città di Agrigento”. Scrive nella lettera Bellanca. “In questo contesto non si può non domandarsi cosa ha a che spartire Fratelli d’Italia, con la candidatura , che i rumors danno per certa, a Sindaco di Agrigento di Marco Zambuto, persona rispettabilissima, ma che, per militanza, risulta essere lontano mille miglia dalle nostre posizioni”.

…E quando parlo di militanza dello stesso, non faccio riferimento ai trascorsi nelle file del Partito Popolare, o nel CCD. o ancora nel CDU nel UDC , che possono essere intese come passaggi in sigle tutte riferibili alla matrice post Democristiana, quanto alla più recente militanza nelle file del PD, partito per il quale è stato candidato alle elezioni Europee del 2014, quelle, per intenderci, vinte dallo stesso partito, capeggiato da Matteo Renzi, con un mirabolante  40,81%. Alla luce di questi trascorsi,  sarebbe più che opportuna una netta presa di posizione in ordine alla assoluta improponibilità di una candidatura completamente avulsa dal Nostro Mondo, che alimenterebbe ulteriormente quella disaffezione dalla politica cha faticosamente stiamo cercando di recuperare. Il Nostro Partito non può essere scambiato come il comodo autobus sul quale salire, peraltro senza nemmeno pagare il biglietto, per soddisfare le esigenze personali di chi, disinvoltamente, cambia partito ad ogni alito di vento”.

Lettera che ha avuto una risposta da parte del portavoce provinciale di Fratelli d’Italia di Agrigento, Fabio La Felice: Nel bel mezzo della cruciale fase di interlocuzione tra esponenti politici di centrodestra, nel comune sforzo di individuare un candidato sindaco unitario per le imminenti elezioni amministrative di Agrigento, appare strumentale il perpetuarsi della fuoriuscita di lettere ed articoli pubblici che hanno nella sostanza lo stesso comune denominatore, ossia quello di delegittimare l’operato della classe dirigente di Fratelli d’Italia della provincia di Agrigento. La lettera aperta del signor Biagio Bellanca di Aragona, che non rappresenta in alcun modo Fratelli d’Italia – stante che lo stesso risulta non avere alcuna carica all’interno del partito, non fare parte del Circolo territoriale di Aragona e non essere nemmeno un tesserato, e che anzi risulta aderente al gruppo politico, costituitosi ad Aragona nel marzo 2019, vicino all’onorevole Roberto Di Mauro (come si evince chiaramente dagli articoli del tempo) – e dunque non si comprende a che titolo parli, è uno sterile mero attacco speculativo, che cerca di destabilizzare e di minare la credibilità di un gruppo di giovani, dirigenti e militanti, fedeli al progetto di Giorgia Meloni, che hanno propri i valori di Fratelli d’Italia e che con tanta passione e serietà lavorano sul territorio tra la gente. Nel ricordare che l’unico autorizzato a portare all’esterno la linea del partito è il portavoce provinciale, e che chiunque abbia qualcosa da dire lo può fare nell’unica sede opportuna, ovvero le assemblee di partito, si rappresenta che il Coordinamento, fin da subito, vaglierà con attenzione qualsiasi dichiarazione o articolo pubblico e si riserva di adire le vie legali qualora ritenga che il contenuto degli stessi leda l’immagine di Fratelli d’Italia o la reputazione e la dignità dei componenti del partito. Per quanto attiene il candidato sindaco che Fratelli d’Italia appoggerà alle prossime elezioni amministrative, si ribadisce ancora una volta, (non vi è peggior sordo di chi non vuol sentire) che sia esso sintesi del tavolo politico di centrodestra di cui Fratelli d’Italia fa autorevolmente parte, che è la soluzione da sempre fortemente auspicata e ritenuta prioritaria, sia esso individuato all’interno del partito stesso, sarà comunque una scelta ponderata e fatta nell’esclusivo interesse della città di Agrigento, nella massima trasparenza ed in maniera pienamente condivisa con i vertici nazionali, regionali e cittadini”.

Botta e risposta che termina con l’ennesima nota di Bellanca che tiene a precisare che: “Sono sempre stato un esponente politico di Destra, già dal 1984 come segretario della sezione del Movimento Sociale – Destra Nazionale di Aragona. E’ vero che non sono parte del Circolo territoriale di Fratelli d’Italia di Aragona, e ciò perché, a quanto mi risulta, il circolo di Fratelli d’Italia ad Aragona non esiste. Non sono parte di alcun gruppo politico vicino all’onorevole Di Mauro: nel 2017 mi sono candidato a sindaco di Aragona contro un suo candidato. E nel 2019 ci siamo limitati ad approvare la scelta, che poi non si è concretizzata, di far convergere gli Autonomisti sui candidati della lista di Fratelli d’Italia alle Europee”.

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