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“Anfiteatro Sicilia”, la nota di Giuseppe Ministeri sulla rassegna artistica

venerdì 22 Settembre 2017

L’iniziativa era apprezzabile ma la riuscita complessiva è stata un flop“, così il presidente del Conservatorio “Corelli” di Messina, Giuseppe Ministeri boccia “Anfiteatro Sicilia” e in una nota inviata all’assessore al Turismo, Anthony Barbagallo lancia a lui, e di riflesso all’assessorato ai Beni Culturali e a TaoArte, una frecciata sull’esito della programmazione estiva che ha riguardato una serie di iniziative artistiche in siti archeologici e monumentali della Sicilia.

In riferimento al progetto per la realizzazione di un programma di iniziative artistiche d’alto pregio che sapessero valorizzare i più importanti siti archeologici e monumentali di Sicilia, denominato appunto “Anfiteatro Sicilia”, cui questo Conservatorio ha aderito con entusiasmo, mi permetto di evidenziare, con spirito costruttivo e di cooperazione, talune perplessità emerse alla luce dell’esperienza di questa stagione estiva. L’intento, nobile e apprezzabile, di proporre un’offerta d’eccellenza e di livello alto e consono al prestigio e all’unicità dei siti archeologici siciliani è stato purtroppo frustrato dalla volontà di riempire oltremodo il calendario, con troppi spettacoli, senza che ciascuno di essi potesse, davvero, essere percepito come un “evento”. Oltretutto le strutture burocratiche non sono in grado ad oggi di sopportare e supportare, specie in termini organizzativi, spettacoli così frequenti. Di contro, la campagna promozionale è stata davvero inadeguata, con una grafica che in alcun modo richiama le straordinarie ambientazioni degli spettacoli. E poi certo non poteva bastare un sito internet ignoto ai più e dei pieghevoli distribuiti durante gli spettacoli. Occorreva senz’altro fare di più, con una campagna ad hoc che sapesse capitalizzare al massimo i tempi ristretti, promuovendo innanzitutto il “marchio” e poi i singoli spettacoli, attraverso una strategia in grado di utilizzare lo strumento digitale con un uso sapiente dei social network e delle inserzioni online“.

Una considerazione poi occorre svolgere sul “taglio” da darsi agli spettacoli in aree archeologiche. Non è ammissibile che il Teatro antico di Taormina continui ad essere svenduto alla musica leggera, con troppi concerti che ne sviliscono il fascino ed il prestigio. E forse con oneri per gli organizzatori tali da renderlo anche meno gravoso di una qualunque arena moderna di qualche medio centro di provincia. E a ciò si aggiunga anche il contributo concesso a queste iniziative da codesto Assessorato. Non è ammissibile proporre uno spettacolo come lo show con Giorgio Panariello, Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni per il cartellone Anfiteatro Sicilia. Così si finisce con lo svuotare di significato l’intera iniziativa“, continua Ministeri.

A tal proposito – conclude il presidente del “Corelli” – non vorremmo che gli annunciati, necessari e auspicabili interventi sul Teatro e sull’area archeologica di Tindari, con l’innalzamento della capienza degli spettatori, possano condurre a farne una alternativa, anch’essa inadeguata, a Taormina. A nostro avviso le aree archeologiche dovrebbero essere destinate esclusivamente alla drammaturgia, specie classica, all’opera, alla musica classica e al jazz, e al limite a qualche raro concerto di musica leggera che possa tuttavia essere davvero considerato un evento unico. Ad ogni modo, si conferma l’interesse di questa Istituzione culturale a contribuire in futuro, su basi e presupposti rinnovati, ad iniziative artistiche di alto profilo“.

 

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