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Anpe Sicilia contro ddl M5S: “Pedagogista ed educatore due professioni distinte”

giovedì 11 Febbraio 2021

Daniela Virgilio, Pedagogista Coordinatore ANPE Sicilia (Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani) ha scritto una nota nella quale lamenta il mancato riconoscimento di un ordine professionale per ben 30 anni, a differenza di altre sigle di più recente costituzione.

Oggetto del reclamo è il DDL ARS del 3 febbraio 2021 denominato “Istituzione dell’Unità Regionale di Pedagogia Scolastica per la promozione del diritto all’educazione e allo studio“.

«All’attenzione dei Deputati Regionali dell’Assemblea, al Presidente, al Governatore, alla Giunta, alla stampa, e con particolare riferimento ai componenti delle Commissioni Cultura e Salute preposte alla valutazione del DDL che il 03 febbraio 2021 è stato assegnato, come da iter, alle Commissioni QUINTA e SESTA. Negli ultimi anni il pedagogista – scrive ANPE –, per effetto di leggi inappropriate, ha anche perso un riconoscimento legittimo tra le professioni sanitarie” e pertanto la categoria si dice mortificata dalle scelte politiche nazionali.

Di fatto il DDL stando al titolo sembrerebbe una buona iniziativa, propedeutica ad un cammino per la costruzione di una nuova visione, più rispettosa del ruolo della Pedagogia. Il problema nasce, invece, dal contenuto.

Infatti, a dispetto del titolo che introduce la proposta di legge, gli articoli contengono una scorretta sovrapposizione di ruoli e fanno riferimento indistintamente a pedagogisti (laurea magistrale) ed educatori (laurea triennale). Si crea pertanto una ambiguità tra le due distinte figure professionali già frutto di dibattiti di rilievo a livello Nazionale.

Pertanto – spiegano –, con poca chiarezza nel titolo, il ddl intende istituire una Unità di Pedagogia Scolastica (UPS) costituita dai pedagogisti ed educatori“.

I PUNTI DEL DDL SOTTOLINEATI DA ANPE

Questi i punti ambigui, senza alcuna distinzione tra le due professioni, presenti nel testo presentato dal Movimento 5 Stelle:
– all’art.2 del ddl elenca le finalità dell’UPS;
– all’art. 3 elenca gli obiettivi dell’UPS;
– all’art. 4 elenca destinatari, funzioni e attività previste dall’Unità;
– all’art. 6 recita testualmente: “La presente legge non comporta variazioni in aumento o in diminuzione a carico del bilancio regionale”.

Nel testo, dunque – scrive ANPE –, non si differenziano con grande scorrettezza, i ruoli delle due figure professionali chiamate a comporre l’UPS. Come se le due figure potessero essere sovrapposte senza problemi. L’assenza di finanziamento ci spiega, inoltre, che nulla cambierà in relazione al passato. Le scuole, infatti, potranno continuare a progettare con i soliti fondi a loro disposizione e potranno avvalersi di professionisti esterni con le modalità già previste dalla legge e dunque come sempre fatto“.

I REQUISITI PER I DUE RUOLI

A livello nazionale si parla già di pedagogisti e educatori che devono entrare a far parte del personale scolastico, assunti con una procedura di reclutamento concorsuale che terrà conto di specifici requisiti di accesso.

Per il pedagogista scolastico: la laurea quadriennale in pedagogia o la laurea magistrale nelle classi LM 50, LM 57, LM 85, LM 93 o le lauree previste dall’articolo 1, comma 595, della legge 27 dicembre 2017, 205.

Per l’educatore scolastico: laurea triennale in Scienze dell’educazione (L19) o il possesso della qualifica di educatore professionale socio-pedagogico come stabilito dall’articolo 1, comma 595, della legge 27 dicembre 2017, 205.

LE COMPETENZE DEL PEDAGOGISTA

Il ruolo del pedagogista ha tra le sue funzioni: il coordinamento delle azioni formative intraprese dall’istituzione scolastica; l’elaborazione e realizzazione del (PAI); il Supporto al collegio docenti, ai singoli docenti, alle famiglie; l’Orientamento e le indicazioni operative per la piena inclusione di ciascun alunno e per favorire al massimo il percorso formativo.

COSA FA UN EDUCATORE

Il ruolo dell’educatore che ha, invece, tra le sue funzioni quelle specifiche: dell’accompagnamento nei percorsi didattici; della Collaborazione con i docenti; la strutturazione di percorsi utili ad affrontare le difficoltà dei singoli e migliorare le dinamiche relazionali del gruppo classe.

 

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