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Antoci al fianco di Emiliano: “Il Pd metta la lotta alla mafia al primo posto”. Intervista al presidente del Parco dei Nebrodi

venerdì 17 Marzo 2017

E’ da poco finita a Roma la conferenza stampa in cui Michele Emiliano, insieme a Giuseppe Antoci, ha annunciato il sostegno alla sua mozione del presidente del Parco dei Nebrodi scampato ad un agguato mafioso nel maggio del 2016. Per i boss era colpevole di aver adottato una serie di provvedimenti, tra cui uno specifico protocollo di legalità, che impediva loro di continuare a prendere in affitto terreni pubblici a canoni irrisori, con l’obiettivo di frodare l’Unione europea attraverso il sistema dei contributi all’agricoltura.

Sarà un ticket quello tra Emiliano ed Antoci“La lotta alla mafia – ha detto Emiliano come vivere sociale e costruzione di un Mezzogiorno civile, con la schiena dritta e in grado di riscattare sé e il Paese intero”, che ha continuato dicendo: “noi vogliamo riportare la lotta alla mafia e a favore della legalità dentro il Pd”.

Cosa vuol dire “riportare la lotta alla mafia e a favore della legalità dentro il Pd”?

Vuol dire che nell’agenda del Partito democratico occorre mettere la lotta alle mafie al primo posto. Questa non può essere il patrimonio di un singolo o di pochi, ma un tema che il Partito nella sua interezza deve portare avanti facendolo diventare una strategia attraverso la quale promuovere lo sviluppo ed il benessere del Paese.

Perché ha scelto Emiliano e non Renzi con cui lei ha sempre avuto un buon rapporto?

Ho riflettuto e valutato per molti giorni. Ho letto le proposte dei candidati, ho ascoltato i cittadini e i militanti del Pd e alla fine ho scelto Emiliano perchè i suoi progetti sono compatibili con le scelte fatte in questi anni. Mi ha appassionato la visione del “Partito del Noi”, che ha tra le sue priorità la questione ambientale, la lotta alla criminalità organizzata, lo sviluppo del Mezzogiorno. Mi convince la posizione presa sul mondo della scuola mortificata da una legge sbagliata.

Non è un tradimento nei confronti di Renzi?

Ho appoggiato Renzi nella campagna referendaria perchè credevo che quella fosse una giusta battaglia, ma i cittadini con la loro risposta mi hanno fatto capire che la prima cosa che doveva cambiare era il Partito democratico. E allora partecipiamo alla costruzione di questo nuovo Pd senza lasciare nessuno fuori, utilizzando il congresso come luogo di confronto di idee e progetti, senza pensare a chi vincerà ma a chi dovrà fare squadra trovando il giusto equilibro tra le mozioni in campo.

Emiliano le ha riconosciuto un ruolo di primo piano nella sua squadra, addirittura ha parlato di ticket, come ha intenzioni di svolgerlo.

Emiliano ha detto che la mia presenza rappresenta una sorta di duplicazione del candidato a segretario. Ovviamente la cosa mi inorgoglisce e allo stesso tempo mi pone in una posizione di grande responsabilità. Oggi ci sono tutte le possibilità per cambiare il Partito, ma ciò deve partire dai valori dell’umiltà, del lavoro di squadra, che di questi ultimi tempi sembrano essere smarriti dentro il Pd.

Lei è molto vicino a Rosario Crocetta e al senatore Lumia, il suo schieramento a favore di Emiliano vuol dire che il presidente della Regione voterà Emiliano?

Il presidente della Regione ha già dichiarato la sua neutralità, ha detto che non si schiererà e che lavorerà per l’unità. Ha un ruolo istituzionale e quindi la sua posizione è condivisibile, mentre il senatore Lumia risulta chiaramente nella squadra di Emiliano e con il suo patrimonio di esperienza di parlamentare e di uomo antimafia può certamente rappresentare un valore aggiunto per una battaglia che pone gli ideali, il cuore e la passione alla base di tutto.

Proprio oggi l’ennesima operazione antimafia ha portato al sequestro di beni, terreni e titoli Agea a soggetti mafiosi nei Nebrodi.

Mi sono complimentato con i magistrati e i vertici delle forze dell’ordine. Domani ricorrono i due anni dalla firma del protocollo di legalità. E’ il modo migliore per festeggiare questa ricorrenza e per dare un segnale chiaro ai cittadini affinchè si fidino delle istituzioni e denuncino i soprusi senza timore. Dobbiamo riprenderci il maltolto e per farlo è necessario che ognuno faccia la propria parte. La lotta alle mafie non ha bisogno di eroi, ma dell’impegno di tutti.

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