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Armao scrive a Tria e chiede di spalmare debito da 546 milioni in 30 anni

lunedì 4 Febbraio 2019
Musumeci, Tria ed Armao
Musumeci, Tria ed Armao. Foto archivio ilSicilia.it

L’assessore all’Economia Gaetano Armao ha inviato una lettera al ministro dell’Economia Giovanni Tria perché valuti di potere ripianare in trent’anni il maggiore disavanzo di 546 milioni di euro, invece che in tre anni. Si tratta di una parte del disavanzo di 2,1 miliardi circa certificato dalla Corte dei Conti ed ereditato dal governo Musumeci dai precedenti esecutivi regionali. La restante parte è già previsto che sia spalmata in tre decenni.

Nella missiva a Tria, Armao scrive che la spesa per coprire il disavanzo, al netto dell’accordo Stato-Regione che spalma già il resto del debito in 30 anni, determina “gravissimi effetti sui servizi ed arreca un serio pregiudizio per lo svolgimento di talune funzioni essenziali di competenza di questa Regione“.

L’assessore chiede quindi, “ai fini del mantenimento degli equilibri di bilancio” e”al fine di scongiurare il mancato esercizio delle proprie funzioni essenziali“, un intervento, “da inserire nella prima finestra legislativa utile, che consenta un ripianamento trentennale del maggior disavanzo relativo all’anno 2017 causato da motivi diversi da quelli contenuti nel citato comma 874 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, 145“.

Il riferimento è al negoziato avviato tra la Regione e il ministero e all’accordo che ne è conseguito, prevedendo, “al fine di sostenere la trasparenza e le spese di investimento, entro l’esercizio finanziario 2020, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono ripianare in trenta esercizi, a quote costanti, l’eventuale disavanzo derivante dalla cancellazione, effettuata nel 2017 in sede di riaccertamento ordinario per carenza dei presupposti giuridici dei crediti, e dei debiti relativi alla Programmazione 2007/2013, derivanti da assegnazioni dello Stato e dell’Unione europea e dei crediti tributari contabilizzati come accertati e riscossi entro l’esercizio 2002 a seguito di comunicazione dei competenti uffici dello Stato, non effettivamente versati“.

Tuttavia, dalla valutazione degli esiti del riaccertamento ordinario 2017, nota Armao, è risultato che l’ammontare complessivo dei residui da potere ripianare in 30 anni, sulla base della predetta norma, risulta pari a circa 1.597 milioni di euro, mentre la quota da ripianare nel triennio 2018-2020 risulta pari circa 546 milioni di euro di cui circa 164 milioni di euro già ripianati nell’esercizio 2018 con la legge di assestamento 2018.

È emersa, pertanto, la necessità di presentare una nota di variazione al disegno di legge di bilancio della Regione per l’anno finanziario 2019 e per il triennio 2019-2021 che prevede la destinazione di circa 244 milioni di euro quale copertura del disavanzo ereditato dalle precedenti gestioni per ciascuno degli anni 2019 e 2020.

Questo lo schema proposto dalla Regione: “Il presente emendamento, privo di refluenze per il bilancio dello Stato, tende a raggiungere l’obiettivo di una programmazione trentennale del riparto del maggior disavanzo relativo al 2017 causato da motivi diversi da quelli contenuti nel comma 874 (carenza dei presupposti giuridici dei crediti e dei debiti relativi alla Programmazione 2007/2013, derivanti da assegnazioni dello Stato e dell’Unione europea e dei crediti tributari contabilizzati come accertati e riscossi entro l’esercizio 2002 a seguito di comunicazione dei competenti uffici dello Stato, non effettivamente versati), liberando cosi’ significative risorse per investimenti con funzione anticongiunturale e di sostegno all’economia, soprattutto nelle aree a sviluppo ritardato“.

 

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