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Ars, venti di scissione nel gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle

lunedì 4 Maggio 2020

La guerra politica in Sicilia all’interno del Movimento 5 Stelle continua.  Palazzo dei Normanni è il ring in cui si disputa da tempo uno scontro fra due fazioni che fanno parte dello stesso gruppo parlamentare. E la Finanziaria è stata la prova del nove di questa frattura che dura ormai da mesi.

Nella tre giorni della maratona all’Ars per approvare la finanziaria d’emergenza covid-19 in più occasioni i 5 stelle si sono spaccati durante il voto, spesso a favore di norme care al centrodestra e al governo.

“Questa votazione sulla legge Finanziaria si è svolta senza la presenza in aula del presidente della Regione, un fatto mai accaduto, ma comunque il centrodestra ha avuto un nutrito sostegno da parte di pezzi dell’opposizione”, affermava dal pulpito il deputato del Pd Anthony Barbagallo. E indovinate di chi stava parlando?

Ha votato a favore della Finanziaria l’oramai ex grillino Sergio Tancredi, defenestrato circa una settimana fa dai probiviri. Ma c’è anche chi si è astenuto dal votare contro questa Manovra economica all’interno del gruppo 5 Stelle: è il caso della vicepresidente dell’Ars Angela Foti, ma anche di altri deputati grillini, come Elena Pagana, Matteo Mangiacavallo e Valentina Palmeri. Sono i quattro deputati che non hanno seguito le linee guida dell’intero partito a Palazzo dei Normanni. Un chiaro segnale di scissione imminente all’interno del M5s a Sala d’Ercole. Ma lo ribadiamo, la guerra politica non finisce qui.

Il deputato Tancredi sino al 25 aprile  era tecnicamente un componente del Movimento perchè aveva 5 giorni di tempo per opporsi al collegio di garanzia. Ma piuttosto che ribadire le sue motivazioni Tancredi insieme ad altri deputati del M5S ha mandato una missiva di fuoco ai probiviri contro il capogruppo Giorgio Pasqua. I nomi che hanno firmato insieme all’ex grillino il documento sono abbastanza evidenti: gli stessi che si sono astenuti dal votare la Finanziaria. In più pare ci sia anche una deputata nazionale.

Insomma, l’espulsione di Tancredi segna il punto di arrivo di una guerra di due gruppi in seno ai Cinque Stelle siciliani che potrebbe portare a una scissione all’interno del partito. E questo dissidio potrebbe essere “La fine è il mio inizio” come diceva Tiziano Terzani.

 

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