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Associazioni antiracket, Mangano “Ecco i nuovi criteri per avere i contributi”

sabato 9 Settembre 2017

Approvati i nuovi criteri per la concessione dei contributi, fino a un massimo 25.822,24 euro annui, destinati alle associazioni antiracket. L’assessore regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, Carmencita Mangano, ha firmato il nuovo decreto modificando quello precedente emanato il 2 ottobre del 2002.
La nuova disciplina, prevista nell’ambito dell’articolo 17 della legge regionale numero 20 del 13 settembre 1999, prevede che possano accedere alle agevolazioni le associazioni antiracket riconosciute e che si siano costituite parte civile, le Fondazioni, i Centri e le altre strutture associative che “abbiano sede in Sicilia; che svolgano, per espressa previsione statutaria, l’attività volta all’assistenza, alla tutela, all’informazione dei soggetti che abbiano subito richieste o atti estorsivi, nonché dei soggetti che abbiano fatto ricorso a prestiti ad usura e le cui attività economiche o professionali versino conseguentemente in stato di difficoltà; che siano iscritti negli appositi elenchi delle associazioni antiracket e antiusura tenuti in Sicilia dagli Uffici territoriali del Governo; che abbiano, da almeno 2 anni, posto in essere iniziative inerenti le finalità statutarie dalla norma che istituisce il contributo e che non ricevano in via ordinaria contributi da altre amministrazioni per le medesime finalità”.

“Abbiamo voluto aggiornare le direttive per la concessione di questo importante beneficio – ha detto l’assessore Mangano – in modo da fornire un sostegno chiaro, puntuale e preciso alle vittime dell’estorsione e dell’usura. Il ruolo delle associazioni antiracket è fondamentale per combattere la mafia e per affermare i principi di legalità e del rispetto delle regole. Ma occorre anche che la pubblica amministrazione funzioni molto bene per evitare che i contributi siano erogati a chi non ha diritto o a chi li usa per altre finalità. Sotto questo punto di vista abbiamo lavorato, assieme al Dirigente Generale del Dipartimento Famiglia, Mario Candore, affinché i criteri siano più rigorosi per evitare eventuali distorsioni che possano danneggiare l’immagine delle molte associazioni che, con onestà e impegno, combattono in Sicilia contro il racket”.

Le domande dovranno essere indirizzate all’Ufficio per la Solidarietà delle vittime della mafia e della criminalità dell’assessorato della Famiglia entro il 28 febbraio di ogni anno. Sarà il Dipartimento a fare l’istruttoria per le spese ammissibili, connesse al programma per cui si chiede il contributo mentre, entro il 30 giugno, il Dirigente Generale definirà l’elenco e il piano di riparto, nei limiti della dotazione finanziaria. Tutte le somme dovranno essere rendicontate e dovrà essere allegata una relazione con la descrizione degli obiettivi raggiunti e delle attività svolte, pena la decadenza e il recupero del contributo erogato.

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