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Autobus a noleggio, a Messina più del 16% non è in regola con la revisione

giovedì 5 Aprile 2018
pullman

Nella provincia di Messina il 16% degli autobus destinati a servizio di noleggio con conducente – vale a dire quelli utilizzati, per esempio, per le gite scolastiche o per i tour turistici – non è in regola con la revisione. Questo secondo i dati ufficiali del Ministero dei Trasporti. La percentuale complessiva in Sicilia sale addirittura al 20,99%

Lo studio, condotto a livello nazionale, ha rilevato un totale di 5.482 veicoli non in regola in Italia, che compongono il 18,62% del totale. Nello specifico, in Sicilia, si tratta di 442 mezzi, il 20,99%, appunto, dei 2.106 immatricolati in regione e presenti nell’Archivio Nazionale dei Veicoli gestito dalla Motorizzazione.

Esaminando i dati dell’Isola, vediamo come la maglia nera spetti a Enna, con una percentuale del 26,74%, mentre la provincia più virtuosa risulta essere Agrigento che conta “solo” il 14,05% di veicoli fuori norma. Male anche Caltanissetta e Catania, mentre si mantengono su percentuali relativamente basse proprio Messina ed anche Trapani.

Ma ecco i dati della Sicilia riguardanti il numero di autobus per trasporto di persone destinati a servizio di noleggio con conducente non in regola con la revisione al 31 ottobre 2017:

Enna – 26,74% (23 veicoli);
Caltanissetta – 25,56% (23 veicoli);
Catania – 24,47% (115 veicoli);
Palermo – 23,35% (120 veicoli);
Ragusa – 21,82% (24 veicoli);
Siracusa – 18,88% (27 veicoli);
Messina – 16,71% (63 veicoli);
Trapani – 16,03% (21 veicoli);
Agrigento – 14,05% (26 veicoli).

Nel complesso, esaminando i dati a livello nazionale, si può evincere come le regioni più “virtuose” da questo punto di vista si trovino prevalentemente al Nord, mentre il Sud occupa in linea di massima i punti più alti di questa classifica che desta inevitabili preoccupazioni.

La maglia nera va alla Campania, seguita da Calabria e da Umbria – unica regione da Roma in su a presentare una percentuale di veicoli non in regola superiore al 20% – mentre la Sicilia si posiziona sesta, dopo Puglia e Sardegna e prima di Lazio e Basilicata.

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